Prodi: «Troppe liste ballottaggio probabile»

Niente voto, causa una febbre improvvisa, per il civico e guazzalochiano Stefano Aldrovandi, 62 anni, manager che si è conquistato anche l'appoggio del Terzo Polo: niente urne per lui, in questa domenica da diluvio universale, «voterà oggi» assicurano dal suo staff. Seggio vietato invece per Manes Bernardini, 38 anni, avvocato, lumbard made in Bologna mandato in avanscoperta da Bossi con l'obiettivo (minimo) di conquistare il ballottaggio e il sogno nel cassetto di mandare al tappeto il Pd, bissando l'exploit di Guazzaloca nel '99. Residente a Casalecchio, alle porte di Bologna, l'esponente del Carroccio, sostenuto con qualche mal di pancia dal Pdl, si è limitato ad accompagnare la moglie al seggio, con cagnolino al seguito. E così, dei tre candidati più gettonati, l'unico che ha potuto votarsi è stato il pd Virginio Merola, 56 anni, ex assessore all'Urbanistica di Cofferati: il democratico parte in pole position, ma su di lui pesa l'incognita del caso Delbono, travolto dal «Cinziagate», e di un commissariamento interpretato dalla Cancellieri in modo tutt'altro che asettico. Partita delicata sotto le Due Torri. Al punto da spingere Romano Prodi, impegnato in altre faccende in questi mesi, a rituffarsi nell'atmosfera elettorale: l'ex premier, infilata la scheda nel solito seggio di via Castiglione, ha invitato gli elettori di centrosinistra «a non disperdere il voto», sbilanciandosi in una previsione: «Con una lenzuolata così di liste è sempre difficile evitare il ballottaggio». Occhi puntati sul grillino Massimo Bugani, 32, fotografo: Pd e Pdl temono possa calamitare il voto dei delusi, togliendoli ai due Poli. E curiosità per la candidatura di Cinzia Cracchi, la bionda per la quale si è messo nei guai l'ex sindaco Delbono: corre per il consiglio comunale, ma sull'onda del gossip si è ritagliata uno spazio di luce.
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