Articolo di pubblicato su Il Mattino, il 02/12/09
Un giorno in più per la discussione generale: è la concessione de presidente della commissione Giustizia del Senato Edmondo Berselli all’opposizione impegnata in una maratona oratoria su processo breve per dilatare i tempi strettissimi della sua approvazione. «Ma entro il 3 dicembre l discussione va chiusa», dice Berselli. Sui tempi finali non si tratta Oggi pomeriggio l’ufficio di presidenza fisserà il termine per la presentazione degli emendamenti per lunedì 14 così che possano essere votati mercoledì, se occorrerà anche in seduta notturna. Il voto finale resta fissato in Commissione per il diciassette.
I tecnici del ministero lavorano alle modifiche. Oltre a quelle annunciate (l’eliminazione dei reati contravvenzionali come l’ingresso dei clandestini in Italia) tra quel li che non beneficeranno del processo breve e una maggior limatura tra le posizioni di incensurati recidivi, si penserebbe anche ad un ritocco del primo articolo de testo. Secondo il ddl, lo Stato dovrebbe pagare un equo indennizzo se il processo civile durasse, in primo grado, più di due anni. Ma così, osservano i tecnici, visto che un processo civile, in media, dura più di otto anni e sicuramente più di due anni in primo grado, lo Stato sarebbe costretto a pagare «cifre davvero ingenti». Con gravissimo danno per l’erario. E che la situazione fosse preoccupante l’aveva detto anche il vicepresidente del Senato Nicola Mancino sottolineando le gravi «ripercussioni sul bilancio statale». Così si penserebbe di estendere il limite oltre il qua le far scattare l’indennizzo a tre anni per «contenere i danni» anche perché «le risorse spese per i risarcimenti - osserva il presidente de senatori dell’Udc Giampiero D’Alia - sarebbero sottratte alla giustizia». «È un’amnistia mascherata» critica la radicale Emma Bonino, allora «meglio sarebbe far quella vera» ed affrontare anche i problema carceri. «Il ddl è profondamente incostituzionale», sotto linea Stefano Ceccanti, Pd. E per i senatore dell’Idv Luigi Li Gotti, « una legge che scardinerà l’ordina mento solo per salvare una persona dai suoi processi». «Pdl e Lega ritirino questo testo - ribadisce i vicepresidente del gruppo Luig Zanda - e il Pd si siederà al tavolo delle riforme».
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