Primo sì alla responsabilità civile dei giudici

Il primo tassello nel mosaico della riforma della giustizia è stato piazzato: la maggioranza ha approvato in commissione alla Camera un emendamento alla legge comunitaria 2010 che estende la responsabilità civile dei magistrati. A presentare la norma è stato il relatore Gianluca Pini. Dal momento che la Corte di giustizia Ue si pronuncerà a maggio su un ricorso della commissione europea contro l'Italia, sulla base di una causa del 2006 che riguardava la Tragetti Mediterraneo Spa, ha spiegato Pini, si è reso necessario intervenire. Da qui la richiesta di modificare la legge 117 del 1988 sulla responsabilità dei magistrati. Il testo prevede che sia indicato nella legge quale causa di responsabilità non più il dolo o la colpa grave, fissati dalla legge 117, ma una molto più generica «violazione manifesta del diritto». Nello stesso emendamento, si prevede poi di sopprimere il secondo comma dell'articolo 2 che dispone: «Nell'esercizio delle funzioni giudiziarie non può dar luogo a responsabilità l'attività di interpretazione di norme di diritto né quella di valutazione del fatto e delle prove». L'Udc aveva tentato una mediazione con una formula più morbida, ma la richiesta è stata respinta. La commissione giustizia alla fine ha dato parere favorevole, con la radicale Rita Bernardini che ha votato con il centrodestra, pur con un paio di osservazioni che saranno recepite da Pini in aula, dove l'emendamento sarà parzialmente riscritto.
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