Primarie all'italiana

Da un po' di tempo in qua, ogni volta che il centrosinistra fa le primarie per il suo candidato sindaco c'è qualcuno che alza il dito e dice: queste primarie non funzionano, aboliamole. Certo: «queste» primarie. Negli Stati Uniti, dove funzionano perfettamente, le primarie sono di partito e per ottenere la nomination bisogna conquistare la metà più uno dei delegati. Noi italiani abbiamo importato l'idea, ma abbiamo voluto, diciamo così, perfezionarla. Ci siamo inventatile «primarie di coalizione» e stabilito che basta la maggioranza relativa. Il risultato è che il candidato del partito più forte viene quasi sempre battuto, e che il vincitore raccoglie - come è successo a Palermo - solo il 33 per cento (non avendo evidentemente convinto il rimanente 67 per cento). Dice: non funzionano. «E te credo», dicono a Roma.
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