Prima sconfitta per lo smog, in via della Consolata un anno di Pm10 in regola

La qualità dell’aria è migliorata. Merito degli interventi strutturali - dalla riduzione delle motorizzazioni inquinanti all’ampliamento del teleriscaldamento - e, va detto, anche del clima. È stato il miglior gennaio dal punto di vista delle polveri sottili degli ultimi cinque anni, e probabilmente anche a febbraio i dati confermeranno questo trend. «Merito soprattutto della pioggia in questo caso», ha spiegato Carlo Bussi, dirigente vicario di Torino dell’Arpa, ai consiglieri della IV e della VI Commissione del Comune. «In generale — ha però rimarcato il tecnico — la situazione è migliorata e la concentrazione delle Pm10 negli ultimi dieci anni è diminuita».
Nel 2013 si è raggiunto un record storico: la centralina di via della Consolata ha rispettato il valore limite annuale delle polveri di Pm10, 40 microgrammi per metro cubo. «Dei dodici inquinanti oggetto di limiti di legge, otto sul territorio di Torino sono a norma — sottolinea il direttore generale Angelo Robotto — la situazione tuttavia rimane critica per quanto riguarda il biossido di azoto, l’ozono, il Pm10 e il Pm 2,5. Il 2013 si inserisce comunque nel trend di miglioramento del decennio, tanto è vero che, per la prima volta da quando si effettua la misura, la stazione di Torino Consolata ha rispettato il valore limite annuale del Pm10».
Il problema, in prospettiva, sarà dato proprio dal Pm 2,5, «frazione che provoca maggiori problemi per la salute» spiega Bussi. Il particolato finissimo è rilevato dalla stazione Lingotto, dove si supera costantemente il valore limite dei 25 microgrammi per metro cubo. «Anche in questo caso il trend è in miglioramento, ma restiamo ancora sopra il tetto». Tetto ancora virtuale, perché il limite entrerà in vigore dal primo gennaio del 2015.
La causa principale delle polveri sottili rimane il traffico, anche se tra metano, gpl e nuove motorizzazioni le emissioni sono diminuite rispetto ai motori di cinque o dieci anni fa. Quello che è dichiarato dalle case costruttrici, tuttavia, spesso si discosta un po’ dalle verifiche dei tecnici dell’Arpa, soprattutto per quanto riguarda i valori dei diesel, anche dei più moderni e “ecologici”. «Su questo il Consiglio comunale si è già espresso — dice l’assessore all’Ambiente, Enzo Lavolta — non ho nulla da aggiungere». L’assessore aveva cercato di limitare la circolazione delle auto Euro 3 a gasolio nel periodo invernale, stop che è stato poi eliminato dalla Sala Rossa. «Sul quadro generale emerso dai dati dell’Arpa — aggiunge Lavolta — non possiamo che essere soddisfatti. Gli interventi strutturali stanno dando risultati. Non possiamo nasconderci che il clima e le piogge, come è noto, hanno prodotto un effetto positivo». Secondo il presidente della commissione Ambiente, Marco Grimaldi, «è sempre più chiaro che le emissioni di Pm10 in città, a differenza della provincia, sono legate ai gas di scarico dei mezzi a motore del traffico privato. Sono le alternative a questa fotografia che devono portarci fuori dalla “smog city”: mezzi pubblici e forme alternative di mobilità come la bici, ampliamento delle “zone 30” e della aree pedonali. Cultura collettiva e investimenti sono l’unica ricetta possibile».
Entusiasta il radicale eletto nelle file del Pd, Silvio Viale, che ha fatto della battaglia ai blocchi del traffico una sua bandierina. «L’aria di Torino migliora, con un mese di febbraio perfettamente sotto la media di 40 microgrammi al metro cubo». E aggiunge: «Solitamente Torino ha sempre esaurito il bonus dei 35 sforamenti entro metà febbraio, nel 2013 avvenne il 17 febbraio. Quest’anno, invece, per la prima volta si arriverà a marzo. Ad oggi gli sforamenti sono 25, forse 27 se consideriamo i dati definitivi delle centraline mancanti». Secondo il radicale «è un buon segnale che conferma l’inutilità di blocchi o targhe alterne: i risultati si ottengono solo con provvedimenti strutturali duraturi, evitando di urlare al lupo su emergenze inesistenti>>.
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