"La prima legge che farò? Giù gli stipendi ai consiglieri"

Dalla Rassegna stampa

Così minuta, questa Emma Bonino: eppure molla fendenti, combatte, e per questa vigilia di chiusura della campagna elettorale sceglie il bersaglio grosso, Berlusconi, e accusa anche i candidati Pdl che hanno giurato «come le giovani marmotte su un programma strampalato» che «promette che in tre anni usciremo dal cancro. Non si gioca con la malattia ed il dolore della gente».
Incita tutti a essere determinati: «La partita si giocherà al fotofinish, fino alla fine, ognuno può fare la formichina fino all’ultimo voto. C’è ancora un buon margine,di astenuti ed indecisi, e a loro dobbiamo rivolgerci. La campagna elettorale durerà fino a lunedì alle 15. Mi aspettavo ampiamente la calata in campo sregolata di Berlusconi, è un tipico berlusconiano. Domani il premier chiuderà la campagna elettorale di Renata Polverini, non so cosa si inventerà al comizio finale, non potrà dire di abbassare nessuna tassa visto che le ha già aumentate tutte». Una decisione da trasformare in realtà in caso di vittoria: «La mia prima proposta di legge sarà quella di rivedere il meccanismo regionale di riconoscimento e calcolo degli stipendi e dei vitalizi dei consiglieri regionali Intanto, l’età per la pensione dovrà essere elevata a 65 anni, come in altre regioni, e poi si dovrà mettere ordine nelle tante voci che, nel corso degli anni, sono state aggiunte senza criterio allo stipendio base, facendolo lievitare ai livelli attuali. Questo rappresenterà di certo il segnale che qualcosa sarà cambiato, che la politica, quando vuole, sa dimostrare senso di responsabilità. E’ una questione di rispetto per tutti i cittadini». Ai quali, sarcastica, annuncia che il pericolo nucleare non esiste in Italia: «Vi annuncio che abbiamo già vinto una battaglia, il nucleare non si farà. Sono reduce da un faccia a faccia con la candidata del centrodestra Renata Polverini, la quale ha sostenuto che il nucleare è una cosa meravigliosa, ma non nel Lazio. Ieri ero in Piemonte e Roberto Cota ha detto sì al nucleare ma non in Piemonte. Anche Formigoni ha detto sì ma non in Lombardia. Zaffa ha ribadito il sì ma non in Veneto. Ieri è stato addirittura lo stesso Berlusconi a dire che il nucleare serve ma non in Puglia. Considerato che altre Regioni, come l’Emilia, la Toscana, l’Umbria, avevano già detto no è evidente che nessuno lo vuole. Quindi abbiamo vinto perchè il nucleare non si farà». Chiusura della campagna elettorale a Radio Radicale per la diretta con gli elettori in «Cittadini e non sudditi»: si può vedere su Sky, sulla webtv radicale o ascoltare su Radio Città futura o Radio Popolare.

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