La Prestigiacomo all'industria aeronautica "in prima linea contro i mutamenti climatici"

Dalla Rassegna stampa

«Da tanti anni si parla di bilanci etici, ma da pochissimo di bilanci sostenibili e devo dire che finalmente c’e grande voglia da parte delle aziende di affrontare concretamente i temi della sostenibilità ambientale non solo per avere un ritorno degli investimenti ma per innescare il circolo virtuoso del benessere sociale», esordisce Stefania Prestigiacomo ministro dell’Ambiente partecipando alla presentazione del rapporto della sostenibilità di Finmeccanica.

E che l’impegno italiano sia concreto lo dimostra il fatto che nel 2009 le infrazioni promossa dall’Unione Europea verso il nostro Paese sono diminuite del 33%. Addirittura negli ultimi due mesi non ve ne siano state. «Sono ottimista», ha proseguito la Prestigiacomo, «perché sono sempre più convinta che grazie all’impegno di Finmeccanica nello strategico settore dell’aviazione sarà più facile ridurre le emissioni di C02 nel mondo e per quanto riguarda l’Italia ridurre il gap che ci separa verso gli obiettivi di Kyoto».

Il ministro ha anche sottolineato quanto le prospettive politiche sull’ambiente siano cambiate negli ultimi 10 mesi. Stati Uniti e Cina hanno finalmente trovato una linea comune e finalmente il trend delle emissioni di C02 è disaccoppiato rispetto alla crescita del Pil. «Il prossimo appuntamento di Copenaghen anche se non vedrà l’immediata concretizzazione di un trattato potrà comunque definirsi un successo» ha aggiunto la Prestigiacomo «per il semplice fatto che la green economy non è più sostenuta esclusivamente dalle scelte dei governi, ma anche dagli investimenti e dai bilanci delle grandi aziende come Finmeccanica».
A breve inoltre il gruppo guidato da Pier Francesco Guarguaglini firmerà il Patto per l’Ambiente promosso dal ministero. Si tratta di un’iniziativa che coinvolgerà altre sedici grandi holding e tra privati e pubblici sarà in grado di mettere in campo in tre anni quasi 12 miliardi di investimenti. L’obiettivo è quello di aggiungere agli scarni dati del prodotto interno lordo un valore aggiunto meno tangibile ma più efficace a livello sociale.

«Il dibattito sull’evoluzione del Pil e sui parametri in grado di calcolare il benessere dei cittadini», ha detto l’onerevole Emma Bonino intervenuta alla tavola rotonda organizzata da Finmeccanica e moderata da Antonio Polito, «è più che mai vivo. Ci sono standard internazionali per incanalare gli investimenti sulla sostenibilità ma quello che più conta è trovare nuovi parametri per ricalcolare la ricchezza e farla diventare tramite il lavoro delle aziende benessere per i cittadini».

A chi poteva esprimere dubbi sulla presenza di una radicale non violenta nel quartier generale di Finmeccanica la Bonino ha chiuso il suo intervento con una frase molto emblematica: «Sono non violenta ma non pacifista, ma soprattutto sono qui perché la sicurezza è l’elemento fondamentale nella definizione del benessere che tutti cerchiamo».

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