Preso a coltellate in via Padova

Dalla Rassegna stampa

Stesso luogo, via Padova. Stessa scena, una rissa. E, di nuovo, un ragazzo nordafricano resta a terra. Sono passati poco più di 10 giorni dalla tragica fine di Ahmed, il 19enne egiziano ucciso con una coltellata dopo la lite esplosa per un niente sull`autobus 56. E ci risiamo. Questa volta però il giovane, sui 21 anni, marocchino, probabilmente senza permesso di soggiorno, non è morto. Ferito all'altezza dell`inguine in via Clitumno, poco distante dal kebab-pizzeria dove perse la vita Ahmed, il giovane è stato trovato accovacciato sull'asfalto all'altezza del civico 19 da una volante della polizia chiamata da due migranti, un bulgaro e un egiziano. Sono stati proprio gli agenti accorsi sul posto a chiamare l'autoambulanza che - con un «codice rosso», il più grave lo ha trasportato all'ospedale milanese Santa Rita. Le condizioni del ragazzo sono apparse subito molto gravi: è arrivato in pronto soccorso in stato di arresto cardiaco, aveva perso molto sangue. Rispetto all'ultimo episodio che costò ore di tensione e guerriglia, con automobili rovesciate in mezzo alla strada, nel quartiere non è esplosa la violenza. Per strada il deserto. La gente sbircia  da dietro le persiane la scena di un nuovo episodio di una tendenza che anche qui a Via Padova, terra di nessuno, comincia a preoccupare. Solo una precauzione, dunque, l'arrivo a tarda sera di un blindato della questura, con a bordo una quindicina di agenti pronti a intervenire in assetto
antisommossa. Le indagini sono scattate immediatamente. Di poco aiuto i due migranti che hanno dato l'allarme: non hanno visto nulla, solo gente che scappava. La polizia si è diretta al  civico numero 11 di via Clitumno, dove ha svolto rilievi e perquisizioni. Si tratta di un palazzo di ringhiera con i citofoni divelti: una scenografia comune in queste vie di degrado. Secondo le prime ricostruzioni, del tutto sommarie, la rissa sarebbe scoppiata lì intorno alle 21 e il giovane nordafricano che, a quanto sembra, avrebbe qualche piccolo precedente per spaccio di stupefacenti, sarebbe stato colpito all'interno del palazzo, al termine di una rissa scoppiata chissà per cosa. Forse per un regolamento di conti per questioni di droga, ma è ancora presto per dirlo. Colpito, il giovane perde molto sangue. Le macchie che lascia per terra, sul marciapiede, descrivono le sue mosse successive: si sarebbe trascinato fino al numero 19 - dove è stato trovato - nel tentativo di arrivare fino a via Padova per cercare aiuto. Via Clitumno è esattamente la  parallela di via Arquà, quella dove aveva vissuto negli ultimi giorni il povero Ahmed.
Ieri sera via Clitumno era cosparsa di macchie di sangue, illuminate dalle luci delle telecamere e dai flash dei fotografi accorsi sul posto. E che posto. Ieri sera il civico 11 era transennato:entrava solo chi dimostrava di abitare lì. Ed è questo il problema del palazzo di via Clitumno 11. Non un palazzo, ma «il palazzo» di via Padova. Quello sotto osservazione, dove giorno e notte spuntano  le sentinelle per lo spaccio, quello che al catasto conterebbe 50 appartamenti, e gli alloggi, miracolosamente, sono in realtà 86, costruiti ovunque, non lesinando abusi e criminale fantasia. Ieri però non è stato solo degrado. Si è andati oltre, sfiorando una nuova tragedia, per un quartiere ancora malato.
 

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