Il Premier: "Questa è la mia vittoria". Ma il Pdl perde punti e la Lega fa paura

Quell’avanzata della Lega, è una preoccupazione in più per il premier. Probabilmente era tutto nei calcoli, forse non proprio previsto un boom in Piemonte, come quello raggiunto da Roberto Cota, con il 46 per cento, ma le parole di Bossi di essere arbitro della situazione non erano state messe nel conto. Avrà tempo di chiarire, Silvio Berlusconi, ma di una cosa resta convinto, come ha confessato ad amici e collaboratori: se non ci avessi messo la faccia, non avremmo raccolto questo risultato. E la svolta è cominciata con la grande adunata di piazza San Giovanni, maturata in progressione nelle altre piazze, da Torino, a Bari, da Napoli a Milano, dove il carisma del premier ha riscaldato «i cuori berlusconiani». Un risultato di cui è «più che soddisfatto», soprattutto dopo che Renata Polverini ha battuto Emma Bonino. «Questa è la mia vittoria». Chiosa: Meno male che mi dicevano che ero finito, che sono un leader al tramonto. Anche se resta da chiarire il rapporto con il Carroccio. Se con «Bossi un accordo si trova sempre»; Berlusconi sa di dover effettuare qualche correzione nel programma di governo. Loro vogliono il federalismo, come priorità, lui pigia sull’acceleratore della giustizia e delle riforme istituzionali. Cala a Roma nel tardo pomeriggio, il Cavaliere, non aspetta a Villa San Martino, come orinai era tradizione negli ultimi anni. Ma la volontà di essere nella Capitale, apparentemente escludendosi dal circuito mediatico dell’attesa elettorale, è per un appuntamento con una scolaresca di Washington. Niente uomini politici da ricevere, secondo agenda, ma una ventina tra ragazzi e ragazze (alcune di colore), arrivati in pullmino dentro Palazzo Chigi. Di quell’esperienza con il premier-Cicerone, all’uscita quegli allievi, non vogliono raccontare nulla, l’ordine tassativo è di bocche cucite. Ed il Cavaliere è già assorbito dalle proiezioni elettorali. La soddisfazione riguarda la riconquista del Nord: con il Piemonte, Veneto e Lombardia, nelle mani il premier ci sono le tre regioni più ricche, «con il 50 per cento del Pil». Un bottino vero. D’altronde,
in campagna elettorale, Berlusconi aveva marcato il fatto che sarà vincente, chi governerà la maggioranza degli italiani. Aveva detto che le regionali sarebbero state un vero test nazionali. E lo sono state. La Russa rimarca: «Il centrodestra governa la metà degli italiani».
Si appassiona all’altalena di numeri e cifre nel Lazio e in Piemonte, un buon risultato di per sé, ma se ci fosse stata la lista del Pdl, a Roma, il risultato sarebbe stato una certezza fin da subito. Perché l’esclusione del Popolo della libertà ha viziato la competizione. Altro ragionamento, riguarda il test sulla crisi economica. Il governo, l’ha superato, evitando l’effetto francese che ha battuto Sarkozy. E poi, altra soddisfazione, all’Aquila: in provincia ha fatto incetta di voti. C’è tempo per discutere del post-voto, di quei sei punti perduti dal Pdl, della partita con Gianfranco Fini. Ora basta "bastian contrari", avrebbe alzato i toni il Cavaliere. Un messaggio per Fini, ma anche per l’Udc. Dovevano essere determinanti ovunque, invece, in Puglia, gli elettori non li hanno seguiti. L’Udc, secondo Berlusconi, ha giocato a favore del centrosinistra, sostenendo Poli Bortone.
in campagna elettorale, Berlusconi aveva marcato il fatto che sarà vincente, chi governerà la maggioranza degli italiani. Aveva detto che le regionali sarebbero state un vero test nazionali. E lo sono state. La Russa rimarca: «Il centrodestra governa la metà degli italiani».
Si appassiona all’altalena di numeri e cifre nel Lazio e in Piemonte, un buon risultato di per sé, ma se ci fosse stata la lista del Pdl, a Roma, il risultato sarebbe stato una certezza fin da subito. Perché l’esclusione del Popolo della libertà ha viziato la competizione. Altro ragionamento, riguarda il test sulla crisi economica. Il governo, l’ha superato, evitando l’effetto francese che ha battuto Sarkozy. E poi, altra soddisfazione, all’Aquila: in provincia ha fatto incetta di voti. C’è tempo per discutere del post-voto, di quei sei punti perduti dal Pdl, della partita con Gianfranco Fini. Ora basta "bastian contrari", avrebbe alzato i toni il Cavaliere. Un messaggio per Fini, ma anche per l’Udc. Dovevano essere determinanti ovunque, invece, in Puglia, gli elettori non li hanno seguiti. L’Udc, secondo Berlusconi, ha giocato a favore del centrosinistra, sostenendo Poli Bortone.
© 2010 Il Messaggero. Tutti i diritti riservati
SEGUICI
SU
FACEBOOK
SU
- Login to post comments