Preghiere e contestazioni. Irlanda, caso ancora aperto

Rugby e Chiesa, brusco risveglio. Ieri mattina i cuori erano ancora al Croke Park, il grande stadio dove sabato si è tenuto il match dell'ultima giornata del Torneo Sei Nazioni, costruito giusto di fronte alla residenza dell'arcivescovo di Dublino. Scozia-Irlanda, 23-20. Anche la messa, con lettura del messaggio di Benedetto XVI in tutte le diocesi del Paese, ha scaldato gli animi in questa domenica di Quaresima.
A Killarney, nel Sud-ovest, un uomo sulla cinquantina ha interrotto il vescovo Murphy durante la lettura del Vangelo. «Chiedi scusa», gridava. Alcuni fedeli lo hanno trascinato fuori di peso, è arrivata la polizia e il vescovo ha ripreso la celebrazione.
L'uomo aveva trascorso anni nell'orfanotrofio di St. Joseph gestito dalle Suore di Misericordia, che con i Fratelli Cristiani sono l'ordine più citato nel Rapporto Ryan sulle violenze commesse tra gli anni Trenta e Novanta in oltre 250 istituti cattolici irlandesi. Nella Pro-cattedrale di Dublino in venti hanno aspettato il momento della lettera pastorale per alzarsi e uscire. E ha parlato all'Irish Independent Sinéad O'Connor, la cantautrice ribelle sempre critica nei confronti delle gerarchie: «Il testo è uno studio nell'arte della menzogna, insulta ancora una volta i cattolici invitandoli a tornare in chiesa».
È su questo terreno che si gioca ora la grande partita per la Chiesa d'Irlanda. Riaprire il dialogo con una società sempre più distante dall'istituzione: si dichiara di religione cattolica oltre l'87 per cento della popolazione ma dagli anni Novanta sono gli immigrati polacchi la speranza di parroci alle prese con congregazioni sempre più deboli.
Riconquistare la fiducia attraverso gesti concreti, oltre alle indicazioni del messaggio papale su penitenza e cooperazione con le autorità civili, le associazioni delle vittime continuano a chiedere le dimissioni dei vescovi e del primate Seàn Brady, che ha ammesso di aver partecipato a gravi insabbiamenti negli anni Settanta. «Pietà, Signore Gesù/non farmi implorare invano», cantava il coro sabato nella cattedrale di San Patrizio ad Armagli, poi il cardinale Brady ha letto ai fedeli la preghiera del Papa.
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