Posti letto, è giallo sul numero dei tagli

Il centrosinistra: ecco tutti i tagli della Polverini. La presidente: dati falsi e comunque non dovevano uscire dalla Regione, presenteremo una denuncia, stanno facendo terrorismo. La battaglia sui tagli della sanità si trasforma in una spy story, con scosse telluriche create dalle ipotesi, tutte da dimostrare, della chiusura di 17 ospedali fa cui Monterotondo, Subiaco e Bracciano, che andrebbero ad aggiungersi a tre in dubbio (Sezze, Gaeta e Magliano) e a 2 già chiusi (Palombara e Zagarolo).
Con nuovi ospedali, per i quali erano stati aperti i cantieri (l'ospedale dei Castelli), che invece si sono fermati. Intanto i sindacati hanno annunciato una protesta per domani davanti alla Regione. E Donato Antonellis, segretario regionale dell'Anaoo (associazione medici dirigenti) dopo avere letto i dati diffusi dalla minoranza, ha spiegato: «Ci fidiamo della smentita della governatrice Renata Polverini, perché, se quei numeri fossero veri, sarebbe una catastrofe». Andiamo per gradi.
Il piano di riordino della rete ospedaliera sarà presentato domani al tavolo di verifica del Governo da parte della presidente della Regione, che è anche commissario per la sanità. Sarà un piano fatto anche di tagli, ma sui numeri ieri si è infiammato il dibattito fra centrosinistra e maggioranza. Mentre sul territorio esplodono le rivolte delle città che temono la chiusura o il ridimensionamento degli ospedali (per Pontecorvo era stata bloccata l'autostrada, lunedì c'era stata la protesta di Subiaco, ieri sono stati fermati per mezz'ora i treni per difendere l'ospedale di Sezze), tutti i gruppi di minoranza hanno fornito una serie di dati. In sintesi: malgrado le promesse elettorali («non taglieremo né posti letto, né ospedali» aveva detto la presidente quando era candidata), secondo il centrosinistra il piano prevede il taglio di 17 ospedali e oltre 3.000 posti letto.
Tutti i gruppi (oltre il Pd, Italia dei Valori, Sinistra ecologia e Libertà, Federazione di Sinistra, Radicali e Verdi) hanno convocato una conferenza stampa e consegnato sette tabelle in cui, ospedale per ospedale, Asl per Asl, macroarea per macroarea, pubblico e privato, si spiega quanti posti letto vengono soppressi. Risultato finale: meno 3.068 posti letto (di questi 1.623 sono per riabilitazione e lungodegenza), inoltre, in base a questi dati che devono rispondere al criterio di 4 posti letto ogni mille abitanti, è stata fornita una lista di ospedali destinati a essere chiusi dal primo gennaio 2011: Bracciano, Monterotondo, Subiaco, Rocca Priora, Acquapendente, Montefiascone, Ronciglione, Amatrice, Ceccano, Arpino, Ceprano, Anagni, Ferentino, Atina, Nuovo Regina Margherita. «Tre ospedali fanno sapere dal centrosinistra - rimangono nel dubbio, Magliano, Sezze e Gaeta». Altri due sono già chiusi, Palombara e Zagarolo.
Questo lo scenario, molto doloroso, prospettato dal centro sinistra, è calato sulle quattro macroaree in cui la Polverini aveva diviso il Lazio. Con Montino che ha attaccato: «Con i tagli e le chiusure di ospedali previsti dal nuovo piano di riordino della rete ospedaliera della Regione si riuscirà a recuperare 30 milioni di euro: una cifra insignificante rispetto al disavanzo di 1 miliardo e 400 milioni di euro della sanità laziale. Si colpiscono le province, quando i conti non tornano a Roma». E Luigi Nieri, ex assessore al Bilancio: «È stata cancellata ogni logica programmatoria e si sta procedendo con tagli che rispondono più a criteri matematici che a quelli di efficienza delle prestazioni e della giusta offerta sanitaria. Delle due l'una, infine: o i dati dell'opposizione sono falsi, o sono usciti dagli uffici regionali. Sostenere entrambe le ipotesi significa non aver compreso neanche di cosa si sta parlando». E qui si arriva alla seconda parte del problema. Renata Polverini, che fino ad oggi ha mantenuto massimo riserbo sul piano di tagli, ieri ha detto: quei dati sono falsi, denunceremo chi li ha fatti uscire.
Ecco cosa ha spiegato la Polverini: «Smentisco categoricamente che siano vere le notizie diffuse dalla minoranza. Non solo. Prego Montino di assumere con grande senso di responsabilità parole diverse, perché sta facendo terrorismo psicologico nei confronti delle persone e sta fomentando una situazione che non merita di essere fomentata. Noi stiamo lavorando con serietà per fare quello che loro in cinque anni non sono stati capaci di fare o non hanno voluto fare perché collusi con tutti coloro che lavoravano in questa Regione. Montino ha annunciato i dati falsi che sta diffondendo con tabelle tecniche di provenienza degli uffici regionali: annuncio che sta partendo una denuncia alla Procura della Repubblica contro ignoti, così Montino dovrà dire da chi ha avuto quei dati. E la smettiamo di giocare». Replica di Montino: «Sono falsi? Bene, renda pubblici quelli veri, allora. È il modo migliore per dimostrare che sono falsi».
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