Poster abusivi di Pisapia e partiti Sconto di 4 milioni sulle multe

Dalla Rassegna stampa

Il radicale Cappato: denuncia per danno erariale Colpo di scena sulle multe per affissioni abusive dei manifesti elettorali. Il Comune ha riemesso le ingiunzioni di pagamento, ma con uno sconto di quasi il 70%. Da 6 milioni di euro comminati a giugno 2011, dopo la vittoria di Giuliano Pisapia, si è scesi a poco più di 2 milioni. «Pagherò quanto dovuto», continua a ripetere il sindaco Giulia no Pisapia da tre anni. Lo ha confermato anche ieri, e questa volta dovrà farlo per forza. Entro un mese (il 3 ottobre) scadono i termini per il ricorso. Poiché il sindaco non può avere contenziosi in corso con l’ente di cui fa parte (pena decadimento immediato dall’incarico), è gioco forza che Pisapia dovrà pagare. Ma l’obolo non sarà più così salato. Da 515mila euro che gli erano stati contestati in prima istanza, la multa per il sindaco dovrebbe scendere di parecchio. Non è ancora possibile sapere quale sarà l’ammontare (le cartelle con le multe sono state spedite due giorni fa e arriveranno ai destinatari nel fine settimana al massimo lunedì).

«Applicando un criterio proporzionale, se il totale delle multe è sceso da 6 a 2 milioni, per Pisapia l’ammontare potrebbe calare da 500 a 160mila euro» azzarda il consigliere Marco Cappato, che è stato il primo a denunciare lo scandalo delle affissioni abusive e a chiedere ripetutamente in questi anni che le sanzioni venissero pagate.In verità la questione è più complessa: il Comune, nel riemettere le ingiunzioni di pagamento, ha stabilito dei nuovi criteri. Tra cui quello che esclude la responsabilità oggettiva. Il che significa, per fare un esempio, che se i manifesti di Rifondazione Comunista con scritto «Rifondazione con Pisapia» sono stati multati per irregolarità, non sarà il candidato sindaco a pagare per l’affissione abusiva ma il partito.

Il vantaggio per i candidati con ampie coalizioni alle spalle sarà netto. Altro criterio che il Comune ha scelto di applicare è quello del cumulo giuridico, in base al quale la sanzione applicata è stata fissata nella fascia minima della forchetta (206 euro per multa). Infine è stato deciso che per ogni impianto pubblicitario saranno calcolati soltanto tre manifesti abusivi, anche se il numero è superiore.

Il protagonista della battaglia sulle affissioni abusive, il Radicale Cappato, non lesina polemiche. «Valuteremo se ci sono gli estremi per denunciare un danno erariale - ha commentato ieri a margine del consiglio comunale - da sei milioni sono passati a 2, e lo hanno fatto dopo tre anni. La questione è stata gestita con ritardo irresponsabile e totale opacità, il contrario di quanto aveva chiesto il consiglio». Secondo il consigliere, inoltre, il Comune ha approfittato del rinvio di aprile non per sanare i vizi di forma, come aveva detto, ma per ricalcolare nel merito tutte le multe. Di opinione opposta il sindaco: «Ho sempre detto che mi sono state recapitate numerosissime contravvenzioni che non riguardavano la mia campagna elettorale, ma liste e partiti che mi appoggiavano in campagna elettorale».

 

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