Poster abusivi, al legalitario Pisapia 400 mila euro di multa

Milano Multato 159 volte peri suoi manifesti elettorali. Abusivi. O meglio, affissi in spazi non autorizzati dal Comune. Giuliano Pisapia, avvocato penalista nonché sindaco di Milano, si è piazzato alla secondo posto della classifica dell'«attacchinaggio selvaggio». I manifesti arancioni del «Vento che cambia», quelli del candidato sindaco della capitale morale, sono finiti nel mirino dei vigili perché affissi in spazi non autorizzati. Per ben 159 volte. La violazione, per il figlio di uno degli autori del nuovo Codice di procedura penale, costerà 417.768 euro.
In totale nella doppia tornata elettorale per le comunali milanesi (primo e secondo turno) sono state comminate dagli agenti della polizia locale 3.716 multe a candidati (1971 verbali) e partiti (1745) per un valore di oltre 6 milioni di euro, 6.102.834 euro. Coni suoi 159 verbali il sindaco che in campagna elettorale parlava di «legalità nell'amministrazione e prevenzione della corruzione, lotta alla criminalità organizzata» si classifica così al secondo posto dell'«abusivismo elettorale». Al primo il candidato sindaco del Terzo Polo Manfredi Palmeri: i suoi megaposter inneggianti a «la primavera di Milano» sono stati sanzionati, sempre perché affissi in spazi non autorizzati, con 474 verbali, per un valore complessivo di 584.628 euro. Al terzo posto il candidato Pdl al consiglio comunale Anton Luca Romano: per lui 262 multe, più di quelle del sindaco, anche se l'importo da pagare è inferiore: solo 255.852. A differenza del sindaco, a lui imanifesti abusivi non hanno portato fortuna: Romano non è entrato nel parlamentino milanese.
Multati anche gli assessori della giunta paladina dei diritti di tutti (tradotto dal politically correct «tutti e tutte»): Pierfrancesco Majorino, assessore al Welfare ha all'attivo 106 multe per 88.168 euro, Stefano Boeri titolare di Cultura, Moda e Expo conta da 75 verbali per 78.692 euro seguito da Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità con 17 sanzioni e 14832 euro di multa.
La classifica cambia colore se si guardano le multe comminate ai partiti: scala le posizioni la Lega Nord, colpita da 522 sanzioni per «attacchinaggio abusivo» da 745.720 euro. Secondo sul podio il Pd, principale partito (in termini di voti) della coalizione del centrosinistra, guidata dall'avvocato di Rifondazione: 331 multe e 380.276 euro da pagare. Terzo classificato, il Partito Italia Nuova «beccato» dai ghisa (i vigili in milanese) 282volte (493milalasomma dovute alla casse di Palazzo Marino). Ma questo è solo l'inizio: nella «capitale del lavoro e dei diritti», disegnata da Giuliano Pisapia, spetterà all'assessore alla Sicurezza con delega alla polizia locale Marco Granelli, che proprio ieri ha proposto controlli fiscali a chi parcheggia nei posti riservati agli handicappati, decidere sulla sorte dei suoi colleghi. Le multe comminate ai manifesti abusivi della precedente campagna elettorale per le comunali sono state condonate. Così farà anche Granelli?
«Non spetta certo a me decidere - risponde l'assessore – i vigili hanno emesso i verbali compiendo il loro dovere». Ma i Radicali, guidati in Comune da Marco Cappato sono già pronti ad alzare le barricate contro qualsiasi ipotesi di condono. Anche perché «non si può chiedere ai milanesi di pagare di più (vedi addizionale Irpef e biglietto del tram) - osservava Cappato in una lettera aperta al sindaco – senza battersi affinché i partiti milanesi paghino perle illegalità commesse».
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