Il Popolo Viola torna in piazza e il Pd annuncia: noi ci saremo

Dalla Rassegna stampa

A tre mesi dal "No B Day", il "Popolo viola" torna in piazza. Parole d'ordine? Stop al legittimo impedimento, difesa della Costituzione e «di tutti gli organi di garanzia». L`appuntamento è fissato per sabato 27 febbraio in piazza del Popolo a Roma, a partire dalle ore 14,30. La macchina organizzativa è in moto: 200 pullman, 210 mila adesioni online, gruppi attivi su Facebook in tutte le province italiane. Sul palco, immigrati, precari, operai e giuristi. In piazza il popolo degli autoconvocati e i partiti politici che hanno aderito: il Pd, innanzitutto e poi Idv, SinistraEcologia e Libertà, Verdi, Radicali, Federazione della Sinistra.
Ad annunciare l'adesione del Partito democratico (che era invece mancata al No B Day del 5 dicembre 2009) è il coordinatore della segreteria, Maurizio Migliavacca: «La manifestazione di sabato a Roma ha come obiettivo l'opposizione alla legge sul legittimo impedimento e per questo motivo vi parteciperanno militanti e dirigenti del Pd, a partire dal presidente dell'Assemblea nazionale Rosy Bindi e dal responsabile Giustizia, Andrea Orlando». Ma la scelta non convince tutte le anime del partito. «In piazza non ci sarò - fa sapere infatti Marco Follini - perché indossare la sciarpa viola rischia solo di compattare l'edificio del consenso berlusconiano, proprio  quando cominciava a scricchiolare. Spingersi in una trincea radicale, non ci aiuta certo a offrire un riferimento a quella parte dell'elettorato di Berlusconi, oggi meno convinta».
La parte del leone in piazza la faranno comunque gli autoconvocati sul web, che hanno deciso di organizzare la manifestazione «senza l`appoggio economico o logistico dei partiti». Per questo hanno lanciato una sottoscrizione (su www.27febbraio2010. org) per raccogliere almeno 26mila euro. A chi sottoscriverà la cifra maggiore andrà in premio una colazione con Dario Vergassola.
Per ora è in testa un certo Andrea P., che ha versato 500 euro.
«Siamo già arrivati a quota 17mila - dichiara uno degli organizzatori, Gianfranco Mascia - soldi che serviranno per le spese e per il palco. Vi saliranno giuristi, dipendenti della Thyssen, di Termini Imerese, dei call center e un immigrato che annuncerà la sciopero del primo marzo. E poi: Oliviero Beha, Gianni Minà, Alberto Asor Rosa, Paolo Flores d'Arcais, Lidia Ravera, Gioacchino Genchi e in video Marco Travaglio e Giorgio Bocca. All'inizio - prosegue Mascia - ci eravamo dati appuntamento a piazza Navona. Poi le adesioni sono cresciute e abbiamo chiesto
piazza del Popolo». «L'agenda politica ci ha imposto di tornare in piazza spiega un'altra delle organizzatrici, Sara De Sanctis - per dire la nostra su quanto accade nel Paese: un Parlamento bloccato a risolvere i problemi personali del premier, che non si occupa dei problemi dei cittadini, tra i quali il lavoro e la libertà di informazione». Sul palco infatti la difesa della Costituzione si concentrerà su tre articoli: 1, 3 e 21. «Lavoro, uguaglianza e libertà di stampa conferma De Sanctis - saranno il cuore della manifestazione».
In piazza sarà presente anche l'Associazione nazionale partigiani, mentre Giuseppe Giulietti (Articolo 21) e Vincenzo Vita (Pd) chiedono che la par condicio non oscuri la manifestazione del 27 Febbraio e quella del "Primo marzo 2010-Una giornata senza di noi" (ovvero lo sciopero dei migranti).
 

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