"Il pontefice a Malta disposto ad incontrare le vittime degli abusi"

Come San Paolo, che vi arrivò da naufrago, Benedetto XVI - nel pieno della tempesta dello scandalo della pedofilia potrebbe incontrare a Malta alcune vittime degli abusi del clero, come ha annunciato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ma ciò avverrebbe «al riparo dal clamore mediatico». Papa Ratzinger dovrà fare fronte, ancora una volta (come in Australia e negli Usa), all’orrore di vite travolte dalla violenza commessa da uomini di Chiesa, tra le quali quella del «Mostro», come si è autodefinito lui stesso, cioè di Gaetano Scerri, 46 anni, che è uscito di galera, quattro giorni fa dopo aver scontato una condanna a vent’anni di carcere.
Colto da raptus ha ucciso e fatto a pezzi con una bottiglia rotta un omosessuale perché lo aveva avvicinato e toccato, e poi ne ha disperso i pezzi per le vie della Valletta. Un delitto che sconvolse l’intera isola. Scerri infatti è un abusato del famigerato orfanatrofio di Santa Venera, da dove di recente sono partite le denunce di altre dieci vittime tra cui Lawrence Grech e Joseph Magro che volevano organizzare una protesta in occasione della messa papale a Floriana (nella foto la conferenza stampa). Ma Grech ha espresso «soddisfazione» per la disponibilità del Pontefice ad incontrare le vittime, concordando sull’incontro al riparo dei riflettori. Il «Mostro» ha spiegato che «gli abusi, gli stupri e le botte hanno fatto di me un omicida spietato, pieno di rabbia» e che «poiché eravamo sempre esposti al sesso tra uomini, abbiamo creduto per molto tempo di essere omosessuali». Adesso chiede che giustizia sia fatta, che «i quattro preti colpevoli siano processati e condannati», mentre a motivo di un accordo raggiunto con la Chiesa negli anni Sessanta, lo Stato non può perseguire membri del clero.
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