Polverini&Bonino per una strada alternativa

Dalla Rassegna stampa

In Italia ci sono due schieramenti politici, ma non sono le due coalizioni elettorali che conosciamo. C`è un polo partitocratico, reazionario e conservatore, che taglia trasversalmente sia il centrodestra che il centrosinistra, ed è di gran lunga dominante nel Palazzo, ben organizzato e ancora saldo al Potere. Marco Pannella afferma, addirittura, che si tratta di un blocco da "monopartitismo imperfetto". Saldamente al Potere da sessanta anni. A cui andrebbero aggiunti, secondo la lettura dei Radicali, i venti anni di fascismo che lo hanno preceduto. in sostanziale continuità. Per fortuna, ancora oggi, ci sono delle pattuglie nonviolente di corsari e di resistenti. Sono per lo più cittadini ignoti, sconosciuti, spesso nascosti. E rappresentano l`alternativa al blocco partitocratico. Insomma, al di là della non-democrazia italiana, vi è un polo democratico e liberale, che travalica i due schieramenti passa attraverso le coalizioni in campo e va oltre gli steccati di parte o di partito per ricevere alimento dalla società della conoscenza. Si tratta, cioè, di una componente riformatrice, attualmente minoritaria nel Parlamento italiano, eppure maggioritaria nel Paese, che andrebbe ricomposta. Ma serve un punto di riferimento da cui ripartire. Un nome? Emma Bonino: liberale, libertaria, estranea alla partitocrazia, onesta e capace. Qui da noi, non hanno mai funzionato i numerosi tentativi di coloro che avrebbero voluto realizzare una terza componente, un terzo polo, una terza via o una terra di mezzo. Perché i due polì non sono quelli che vediamo rappresentati in Parlamento o in televisione. Esiste un solo polo, una sola grande coalizione, un solo grande partito che poggia sulle due gambe del sistema bipolare. Era così anche durante la Prima Repubblica, con la De e il Pci. Malgrado tutto, però, dentro l`attuale regime non-democratico, a cui gli storici di domani sapranno dare una definizione, resistono le forze laiche, liberali e libertarie spesso schiacciate e soffocate dalla prepotenza dei poteri reazionari, ideologici, assolutisti e dogmatici. Di destra, di centro e di sinistra. Non ci sono i buoni da una parte e i cattivi dall`altra. C`è, invece, come direbbe Marco Pannella, l`unità tra "i capaci davvero di tutto e i buoni a nulla". Complici. La sfida delle prossime elezioni regionali, bisogna ribadirlo, non è democratica. Quelle di fine marzo non sono consultazioni democratiche. infatti, lo scontro non sarà tra il polo costruito intorno al Pdl e quello saldatosi intorno al Pd, ma continuerà ad essere una competizione trasversale tra il potere partitocratico e le forze della democrazia. Per questa ragione, ritengo che i liberali, i socialisti, i verdi, i radicali ed Emma Bonino possano rappresentare, insieme, un punto di riferimento, un centro d`attrazione e di aggregazione per aiutare tutte le forze riformatrici a dialogare. A cominciare, per esempio, dal dialogo con la segretaria dell`Ugl, Renata Polverini. La candidatura della Polverini per la Regione Lazio potrebbe trovare d`accordo anche la stessa Emma Bonino. Perché no? Anzi, è auspicabile. Le vedrei bene come alleate, insieme, in una coalizione diversa da quella dell`attuale regime non-democratico: per un Governo di alternativa laica, liberale e libertaria. Bonino e Polverini, perciò, non come due sfidanti, ma come punti di riferimento di una coalizione democratica, alternativa ai giochi di Palazzo, ai metodi di spartizione, ai partiti illiberali e chiusi a doppia mandata nella partitocrazia. Emma e Renata, insieme, per un cambiamento radicale del vecchio e logoro costume politico. Per sconfiggere l`Ancièn Regime.

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