Polverini vince in volata. Bonino prima a Roma

Emma Bonino si aggrappa a un’altra sigaretta, cercando di non perdere la calma. Si è ritrovata, nel Lazio, a combattere la battaglia delle battaglie. E la vittoria, man mano che la notte elettorale allunga le sue ombre, sfuma come un miraggio. Per un pugno di voti. Non è ancora mezzanotte quando la sua avversaria, Renata Polverini, già chiama i festeggiamenti con Alemanno, in piazza del Popolo. Il Viminale la dà in testa di tremila voti, nonostante il papocchio della lista del Pdl a Roma: 49,79% contro 49,66%. Un soffio che ribalta i dati delle ore precedenti (i dati ufficiali fino alle undici di sera vedevano la candidata del centrosinistra in testa) e azzera le speranze. La vittoria dell’outsider Bonino a cui il centrosinistra aveva affidato una delle partite più importanti resta un sogno di riscossa che non si è avverato.
I PRESAGI
I cattivi presagi cominciano a stamparsi sulle facce dei più esperti verso l’ora di cena. Quando è chiaro che è tutta una questione di somme e di sottrazioni. E conti non tornano. Il paradosso, è che a Roma, la vittoria sognata in questi due anni di amministrazione Alemanno è arrivata. Emma Bonino viaggia oltre il 54%, Renata Polverini è inchiodata al 45%. In due anni il centrosinistra ha recuperato il terreno perduto due anni fa con la vittoria di Alemanno. Ma non basta. Perché man mano che arrivano i voti da Latina e da Frosinone l’asticella si alza. I più pessimisti dicono che ci vogliono almeno 130mila voti in più a Roma per recuperare la sconfitta che dilaga in tutte le altre province. A scrutinio ultimato il vantaggio su Roma non va oltre i 110mila voti. Nella capitale guidata da Gianni Alemanno la candidata del centrodestra ha perso, ma a Latina è in testa con il 64,9%, a Frosinone con il 60,85%. E tanto basta a regalarle la vittoria. Mentre i dati del Viminale fotografano il Pd al26,9,l’Idv al 9,7%, Bonino al 3,5, Sinistra e Libertà al 3,5%. La lista in testa è quella Polverini al 29%, il Pdl, penalizzato dal papocchio romano, è al 7,1, l’Udc al 5%, la Destra al 4,2%.
Eppure i dati sull’affluenza alle urne facevano sperare in tutt’altro risultato. Due elettori su cinque non sono andati a votare. La partecipazione al voto non è mai stata così bassa: ferma al 60,89%, quasi 12% in meno del 2005 (72,67). A Roma è calata a meno 13%. E’ al 56,5, nel 2005 era al 69,9%. E invece no, il pomeriggio di passione e di speranza finisce nel peggiore dei modi.
Sono da poco passate le 15 quando Emma Bonino arriva al comitato. "Buongiorno, buongiorno!, fugge a chiudersi con i fedelissimi nell’attesa dei primi dati. Emma fa la calma, ma sta attaccata tutto il pomeriggio alla sigaretta. E al telefono che continua a squillare. La chiama Bersani. La chiama Pannella: "Come va?". Zingaretti fa la spola tra il palazzo della Provincia, baluardo dall’avanzata del centrodestra del 2008, e il comitato della candidata che sta sull’altra sponda del Tevere, dove vanno e vengono, frenetici, gli uomini del Pd romano, Michele Meta, Lionello Cosentino, Esterino Montino, capolista del Pd. E restano per tutto il giorno a presidiare, il Pd Riccardo Milana e la radicale Rita Bernardini.
I PRIMI DATI
Qualche minuto prima delle 16 arrivano i primi dati, sono quelli dei seggi romani. Un balsamo per l’ottimismo. Cristiana Alicata, candidata al debutto nelle fila del Pd, declama quello del seggio 1553 Muratella, Altamira, "quello dove vince sempre la destra": siamo sopra di quaranta voti. "Io ho preso cinque voti!". "A Settebagni siamo avanti, e lì di solito andiamo male", dà fiducia agli altri Luca Petrucci, l’avvocato del Pd. "Rutelli l’abbiamo beccato dopo mezz’ora, quando è arrivato il dato di Garbatella (storica roccaforte di sinistra ndr) e lui stava sotto di 80 voti, Emma è avanti di 120 voti: il dato oggi è in controtendenza". Bene a Tor Bella Monaca, bene a Tiburtina. Ma anche dai quartieri storici della destra, dall’Eur, da Balduina, arrivano segnali positivi. "A Roma sta andando benissimo... Emma è dieci punti sopra", conferma anche Zingaretti al suo secondo blitz nel comitato elettorale di via Ripense. Ma non basta. La sconfitta arriva dal resto della Regione, dal basso Lazio (il regno di Claudio Fazzone) che regala a Renata Polverini un vantaggio irreparabile. Alle 23.30 un applauso si alza nel comitato di Emma Bonino: è di rimpianto per la vittoria più bella che non è stata.
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