Politica e società civile. Le adesioni al digiuno diventano trasversali

Dalla Rassegna stampa

L’appello di papa Francesco per una giornata mondiale di digiuno e preghiera contro la guerra in Siria ha già raccolto tante adesioni entusiaste, dalla politica alla società civile. Dopo il ministro degli Esteri, Emma Bonino, che auspica «uno stanziamento del governo a favore dei profughi siriani nel decreto missioni», sull’esempio di quello tedesco, altri tre esponenti dell’esecutivo confermano la propria partecipazione all’evento di sabato, che culminerà in una veglia in piazza San Pietro dalle 19 alle 23, presieduta dal Santo Padre, che ieri su Twitter ha scritto: «Con particolare fermezza condanno l’uso delle armi chimiche!». Fervente cattolico, il responsabile della Difesa, Mario Mauro, digiunerà per la pace: «Parteciperò certamente», ha assicurato. Come pure il collega Gianpiero D’Alia della Pubblica amministrazione e semplificazione. «Sono angosciato dalla sofferenza e devastazione che un ulteriore uso delle armi potrebbe portare a questo Paese martoriato», ha scritto su Facebook. «Digiunare e pregare sono gesti semplici che uniscono credenti e non credenti». Maurizio Lupi, titolare di Infrastrutture e Trasporti, si prepara spiegando che «il grido di Bergoglio ci coinvolge e responsabilizza tutti». Pier Ferdinando Casini si presenterà in piazza San Pietro per la veglia, mentre l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, si raccoglierà in preghiera nel convento di Orvieto. Andrea Olivero di Scelta Civica dice che «da cittadino e da credente unisco la mia preghiera e il mio impegno fattivo per la pace in Siria e nel mondo». Si schiera con il Papa Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia: «Basta azioni militari, sì a soluzioni politiche». E annuncia una mozione contro l’intervento militare. Con Bergoglio anche il senatore Giuseppe Esposito, vicepresidente Copasir. In una lettera indirizzata a tutti i vescovi italiani, monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Cei, raccoglie l’appello accorato del Papa per la Siria e in particolare la richiesta «che tutte le chiese particolari organizzino qualche atto liturgico secondo questa intenzione».

Tra le proposte per celebrare la giornata del 7 settembre «una veglia di preghiera strutturata come liturgia della Parola, la celebrazione dei primi vespri con la possibilità di sostituire la lettura breve con altra lettura biblica attinta dal lezionario». Nei santuari mariani viene suggerita la preghiera del santo rosario. «L’invito di papa Francesco è a tutta la Chiesa, anche ai non cristiani, a trovare modo di fermarsi», spiega monsignor Crociata. Ogni diocesi, a partire da quella di Genova, guidata dal presidente della Cei Angelo Bagnasco, ha programmato proprie iniziative. «Con il Papa: in questa nostra società, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace. Intanto con lui preghiamo e digiuniamo»: è il tweet dell’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori. A Milano guiderà la preghiera l’arcivescovo Angelo Scola. A Roma, il cardinale Vicario Agostino Vallini ha diffuso un invito alla veglia di preghiera, rivolto parroci e fedeli. «La possibilità di un intervento armato genera nel cuore di ciascuno un profondo turbamento e non poca preoccupazione. Ci auspichiamo una grande partecipazione, per questo non è previsto biglietto di ingresso». La Basilica inferiore di San Francesco d’Assisi resterà aperta fino a venerdì alle 22, mentre sabato i frati si recheranno a Santa Maria degli Angeli per la veglia. Buddisti, chiese evangeliche, persino le comunità islamiche d’Italia (Ucoii) hanno ascoltato il richiamo del Papa. Insieme ad Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, Comunità di Sant’Egidio e Opera Don Orione, Acli, Focolarini, l’Unitalsi, i volontari del Forumsad, la Cisl. «Aderisco con tutto il mio cuore all’appello di papa Francesco contro il pericolo di una guerra in Siria» dice la campionessa Federica Pellegrini. Anche Claudia Mori annuncia un personale sabato di digiuno e preghiera.

© 2013 Il Corriere della Sera. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK

Ti potrebbe interessare anche:

Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani: Quello che ora più conta è la vita dei cubani. Costretti da decenni di dittatura dentro un recinto che impediva al progresso di entrare e loro di uscire, evitando tutti i rischi e le opportunità. In questa transizione difficilissima...
Dichiarazione di Valerio Federico, Tesoriere di Radicali Italiani: "Gli stati nazione hanno fallito nel governo dei grandi fenomeni in corso quali l’immigrazione, le crisi economico-finanziarie, i cambiamenti climatici e il terrorismo internazionale. Il regionalismo italiano ha prodotto spesa...
Sabato 8 ottobre a Roma alle ore 16 ci ritroveremo in Piazza Mazzini e marceremo fino a Castel S. Angelo per un società aperta e per lo Stato di Diritto, con Emma Bonino, insieme ai rappresentanti di molti popoli oppressi nel mondo. Con questa iniziativa vogliamo porre l’attenzione sul pericoloso...