Il pm sequestra blog fondamentalista

Dalla Rassegna stampa

Per la prima volta in Italia un pubblico ministero ordina l'oscuramento di blog mediante un sequestro di iniziativa, cioè senza la preventiva autorizzazione del Gip. La Procura di Cagliari ha disposto il blocco dell'accesso a siti che verrebbero utilizzati per fomentare il terrorismo di matrice islamica. Il provvedimento, che Il Sole 24 Ore ha potuto leggere, inibisce i siti blog.libero.it/islamnuri, blog.libero.it/islamitalia, ummusama.wordpress.com, islamo-ilmonoteismo.over-blog.com e abulbarakat.wordpress.com. I primi due al momento risultano addirittura rimossi dalla piattaforma di Libero, nonostante il pm Danilo Tronci si era limitato a chiedere l'oscuramento di tutti («sequestro preventivo d'urgenza»), cioè aveva ordinato ai provider internet di impedirvi l'accesso da parte degli utenti internet, ma non di cancellarli.

Secondo la Digos di Cagliari, gli indagati, «appartenenti a una corrente fondamentalista islamica» hanno usato i siti per diffondere «materiale di propaganda religiosa incitante al compimento di atti di violenza» e «informazioni e documenti concernenti l'apprendimento di tecniche di guerra a scopo terroristico», quali la «preparazione o l'uso di materiali esplosivi, di armi da fuoco ed altre armi». Il provvedimento cita due persone, come utilizzatori di quei siti: Luca De Martini (uno degli indagati e membro del direttivo dell'associazione islamica cagliaritana El Hoda) e Andrea Campione (colpito da ordinanza di custodia cautelare). Il Sole 24 Ore ieri ha analizzato i tre siti non rimossi senza trovare i contenuti contestati dalla Digos; ci sono solo articoli che parlano della cultura e della religione musulmana e commenti inoffensivi. È possibile che i gestori abbiano nel frattempo eliminato il materiale compromettente, ma da alcune parti sorge il dubbio che il provvedimento di oscuramento sia stato «sommario». È questa la denuncia del senatore Marco Perduca, che presenterà un'interrogazione al ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, «per ottenere chiarimenti». «Qualche dubbio deriva anche dalle caratteristiche di quei siti: i gestori non si nascondono dietro pseudonimi; si tratta di blog alla luce del sole, inoltre, mentre al solito i gruppi terroristici si avvalgono di forum e si scambiano informazioni criptate», dice Fulvio Sarzana, avvocato esperto di diritto internet.

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