Pietro Ichino

Dalla Rassegna stampa

 

“La riforma elettorale non può essere di una parte politica contro l'altra. L'iniziativa gode del consenso di una larga maggioranza di italiani.” Fino ad ora era noto per la sua grande competenza sui temi del lavoro e per le sue posizioni spinte (c'è chi dice "troppo") in senso innovativo. Competenza e posizioni che gli sono costate dure minacce da parte delle Nuove Brigate rosse, ripetute anche di recente durante il processo d'appello ai terroristi, e una vita sotto scorta dal 2002.
Sessantuno anni, milanese, ex dirigente sindacale della Fiom, l'ala dura della Cgil ed ex deputato comunista, Pietro Ichino è noto per la signorile ma inflessibile tenacia con cui sostiene le sue idee senza sottrarsi alle polemiche,prima sul Corriere della sera, di cui è stato per anni editorialista, e dal 2008 in parlamento, dove è approdato come senatore del Pd.
L'ultima delle battaglie combattute dentro il suo partito è stata quella del cosiddetto "contratto unico" - che il preciso e poco incline alle semplificazioni giuslavorista preferisce chiamare "contratto prevalente" - una battaglia per il momento sospesa in attesa che il tema torni prioritario in una delle prossime assemblee nazionali del partito. Nel frattempo il senatore ha avviato, insieme a Marco Pannella e ai radicali, ma anche con esponenti del centrodestra, un'iniziativa per riformare la legge elettorale in senso uninominale e maggioritario. Il "Manifesto l'uninominale" - firmatari Pietro Ichino, Mario Baldassarri, Antonio Martino e Marco Pannella - è stato pubblicato dal Corriere della sera il 28 agosto scorso e ha già raccolto 1100 adesioni di parlamentari, consiglieri regionali e comunali, docenti universitari, personalità dell'arte e dello spettacolo, sindacalisti. Ieri è nata una vera e propria associazione che è stata presentata nel corso di una conferenza stampa. I promotori non hanno ancora individuato la forma tecnica della proposta che intendono sostenere e per questo hanno indetto un seminario che si terrà a Roma il 23 settembre, cui seguirà una riunione il 7 ottobre.

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