Piccola Posta

Dalla Rassegna stampa

 

Giorgio De Lorenzi e molte altre persone di Narni si sono messe assieme per soccorrere la famosa tavola autografa dell’Annunciazione di Benozzo Gozzoll, di proprietà del comune, messa a giacere da 8 anni su dei cavalletti in un locale del vescovado di Narni, coperta di polvere e "climatizzata" da "stracci bagnati" piazzati sotto i cavalletti.
Ho letto due volte per essere sicuro che dicesse così. Ci sono fotografie "clandestine" che documentano il degrado. Per vederlo di persona occorre un permesso. Nel museo cui l’opera è destinata c’è una fotografia e la dicitura "in restauro". Ci sono 30 mila euro ministeriali stanziati nel 2008 e finora non usati. L’Associazione Amici dell’Annunciazione fondata da Giovanna Eroli discendente del cardinale
Eroli che a metà del’400 commissionò l’opera cerca di portare alla pubblica attenzione la vicissitudine del capolavoro di Benozzo. La deputata radicale Elisabetta Zamparuttì ha presentato un’interrogazione al ministro Bandi. Non mi è facile capacitarmi della questione. Il sindaco di Narni, Bigaroni, si disse qualche tempo fa "entusiasta" dell’imminente restauro e deciso a esporre l’opera, recuperata al tempo e ai maltrattamenti, in occasione della Corsa dell’Anello, che, se non sbaglio, culminerà domenica prossima, ma senza Benozzo. Io c’entro poco, ma vado pazzo per Benozzo Gozzoli. Siccome mi pare che anche il sindaco di Narni, prestigiosa carica di una così bella città, vada pazzo per lui, e anche il ministro Bondi, e tanti altri a Narrai e nel mondo, è ragionevole aspettarsi che si venga a capo della cosa presto e bene, no?

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