Più tappeto rosso per tutti

Dalle superstar allo "strano ma vero". Archiviato con Colin Firth l'ultimo grande brivido divistico, il red carpet della Mostra cambia pelle: addio glamour, spazio a protagonisti insoliti. Come i due bellissimi purosangue al seguito del film Cavalli, diretto da Michele Rho. Rubano la scena agli attori (veri) e ai Leoni (finti) simbolo del festival, mentre il direttore Marco Muller saluta gli ospiti, umani e non, sotto la pioggia. Una scena surreale. Frutto di una complessa trattativa: sembra che Lancia, sponsor della kermesse, non gradisse le presenze equine (concorrenza sleale?). Altra singolare istantanea dalla passerella, vecchia di 48 ore: un neonato in braccio al padre, sceneggiatore della pellicola ceca "Alois Nebel". E poi c'è il versante serio: i cassaintegrati di Porto Torres sfilano con un cappio al collo, al fianco della regista Fiorella Infascelli; i radicali contestano il ministro Giovanardi in un altro luogo mondano del festival, l'hotel Excelsior. Infine, in serata, sul red carpet spunta Rocco Siffredi. Animali, proteste e porno-icone: una miscela davvero eccentrica.
© 2011 La Repubblica. Tutti i diritti riservati
SU