Persecuzioni religiose in Iran e Nord Corea

Nord Corea e Iran maglie nere per quanto riguarda le violazioni della libertà religiosa. Lo scrive il Dipartimento di Stato Usa nell`annuale Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo diffuso ieri sera Washington. La Nord Corea è citata fra i più duri oppositori della libertà di fede ed è accusata di continuare a bloccare le manifestazioni di fede non "ufficiali", ossia che non sfuggono al diretto controllo del regime. Per quanto riguarda invece la Repubblica islamica, il Dipartimento di Stato evidenzia come la tolleranza religiosa sia progressivamente deteriorata e come vi sia in Iran un clima sempre 4 più ostile per le minoranza. Il rapporto elenca altri sei Paesi (gli una stessi dell`edizione del 2008) nella lista nera: Myanmar, Cina, Sudan, Eritrea, Arabia Saudita e Uzbekistan. Secondo le leggi americane questi Paesi, proprio perla mancanza di libertà religiosa, potrebbero essere oggetto di sanzioni da parte degli Stati Uniti. «E nostra speranza - ha detto il segretario di Stato Hillary Clinton - che il rapporto incoraggi i movimenti che si battono per la libertà religiosa nel mondo e promuova il dialogo fra i governi e all`interno delle società su come meglio garantire le comunità religiose e proteggere il diritto di ogni individuo a praticare la propria fede». «La libertà religiosa è un diritto fondamentale, un bene sociale una fonte di stabilità, e un elemento chiave per la sicurezza internazionale», ha aggiunto Michael Posner, il funzionario capo dell`ufficio per la Democrazia e i Diritti umani del Dipartimento di Stato. In Cina, dove Obama si recherà in novembre, sono stati registrati dei miglioramenti per quanto concerne la tolleranza religiosa verso alcuni gruppi di fedeli, nota il rapporto, ma tuttavia Pechino è criticata per le repressioni in Tibet, nello Xinjiang e nei confronti della Chiesa cattolica fedele al Vaticano.
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