Periscopio

Dalla Rassegna stampa

Comandamento all'italiana. Ricordati di pontificare le feste. Gino Patroni.

Il giornalismo italiano si è già fatto harakiri anni fa. Adesso, i quotidiani sono tutti house organ di partito: Libero e il Giornale, ma anche lo stesso Fatto quotidiano, dove io lavoro, sono strumenti di una lotta politica tra fazioni. Sta declinando anche il giornalismo televisivo. Non sono più conduttori ma persuasori occulti, come Santoro e Vespa. O, troppo spesso, sono buone braccia rubate all'agricoltura. Massimo Fini. Libertà.

Inquirenti e giornalisti sapevano già da tempo il contenuto delle dichiarazioni dell'imprenditore che tira in ballo Marco Milanese. Stranamente però esse sono state rese pubbliche soltanto quando Tremonti non e più difeso dalla sinistra. Tremonti è stato difeso fino a che poteva essere un antagonista di Berlusconi e quindi poteva essere utile come guida autorevole di un eventuale governo tecnico. Mario Staderini, segretario dei radicali. Il Giornale.

Tremonti paga il fatto di non aver dato seguito al suo programma di liberalizzazioni. Gli imprenditori corruttori, si è letto nelle intercettazioni, ambivano ad avere posti nei consigli di amministrazione di quegli enti che, ancor oggi, sono rimasti nel controllo dello stato. Con uno stato leggero certi rischi non si sarebbero corsi. Mario Staderini, segretario dei radicali. il Giornale.

A 17 anni ero imbevuto di letteratura russa e americana. Dostoevskij, Faulkner, poi Kerouac. Frequentavo il liceo classico a Lecco, ed ero cristiano come lo erano tutti i lombardi a quel tempo. Mia mamma, assieme al latte, mi aveva trasmesso la fede. Normale come l'aria. Mio padre era un camionista, un socialista nenniano però massimalista, non condivise la scelta di Nenni per il centrosinistra. Frequentavo la parrocchia con il mio amico Fabio Barboncini, ora prevosto a Niguarda (Milano). Lui, a quel tempo, era devoto, in ginocchio, in agosto davanti al Santo sacramento, io all'ultima fila con la voglia di uscire. Angelo Scola, nuovo arcivescovo di Milano. Tempi.

I sacrifici li facciamo volentieri purché chi ne trae beneficio sappia che sono tali. Roberto Gervaso. Il Messaggero.

Nel rapporto Eurispes 2011 l'Arma dei carabinieri è al primo posto nella fiducia dei cittadini, con un livello di consenso pari al 72,6%, seguita dalla Polizia di stato col 66,8% e dalla Guardia di finanza col 64%. Il presidente della repubblica è al 68,2%, la magistratura al 53,9%, la Chiesa al 40% e il parlamento al 15%. Stefano Lorenzetto. Il Giornale.

Ancora oggi chi va su Google e digita «stragi di mafia», come seconda voce esce «Berlusconi». Marlowe. Il Tempo.

Il caso Ruby? Non posso giudicare, non me la sento, perché, se non si sa al 100% quello che è successo, è meglio stare zitti. Tania Cagnotto, tuffatrice. Io Donna.

Quando sento la storia di Sting che fa l'amore per otto ore, più che all'attrazione penso all'attrito. Infatti se è vero che l'attrito è la forza legata allo sfregamento se va troppo per le lunghe sono dolori. Monica Marelli: «Sex phisics». Rizzoli

Per conoscermi, il prefetto Vincenzo Parisi, allora potentissimo capo della polizia, mi diede appuntamento nel cuore della notte e, alla fine del colloquio, mi disse. «Per avere vita lunga, bisogna stare lontano dai soldi» . Roberto Maroni, ministro dell'Interno. Corsera.

Appena si accenna alla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, una parte della magistratura alza barricate e usa argomenti tendenziosi e non veritieri, tipo «si vuol far dipendere il potere giudiziario da quello esecutivo». Giuliano Pisapia. In attesa di giustizia (Guerini).

Nessun libro è meglio per l'estate della lettura dell'Odissea. È un grande racconto sull'uomo, in più ci sono il mare e l'avventura. E il finale lieto, aumenta la fiducia nelle capacità umane. Eva Cantarella, grecista. Io Donna.

La sobrietà non si addice a tutti: da quando Stephen King ha smesso di bere qualsiasi cosa vagamente alcolica (colluttorio per i denti compreso) ha anche smesso di regalarci romanzi come Misery. Mariarosa Mancuso. Il Foglio.

Le donne sono una forza della natura, determinate e visionarie allo stesso tempo. In alcuni ruoli, come amministrazione, marketing e commerciale sono imbattibili. Iginio Straffi, creatore delle Winx. Io Donna.

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