Periodico a sinistra a corto di quattrini

Dalla Rassegna stampa

Sempre più a "Left". La trasformazione del quotidiano del Pd "l'Unità" nel formato mini-tabloid ha provocato, almeno all'inizio, un certo disorientamento. Ma si sa che in genere ci si abitua a tutto. Adesso, il giornale del Pd ha trovato una nuova alleanza con il settimanale "Left", periodico che trova ospitalità tutte le settimane sulle frequenze di "Radio Radicale". Il settimanale ha una sua trasmissione sulla radio che trasmette le sedute del Parlamento nella quale vengono illustrati gli articoli che appariranno nel numero in uscita. Ma questa trasmissione settimanale non ha certo aumentato le vendite del giornale. "Left" non è un periodico di richiamo.

Gli articoli che appaiono sul settimanale sono i figli di quello che si chiama giornalismo di opinione. Questo avviene soprattutto grazie a chi gestisce questo settimanale: pochi fondi fanno in modo che si ripieghi sulle opinioni. Non è male, certo, ma la concorrenza è spietata. Non è un caso che lo slogan di questo settimanale sia: "Sono le idee che cambiano il Mondo". Il settimanale "left-Avvenimenti" uscirà con questo slogan in edicola venerdì 4 novembre in abbinamento con "l'Unità" (a) prezzo del quotidiano, 1.20 curo). Il tutto si presenta ai lettori anche con una rinnovata veste grafica, che apre una fase editoriale nuova rispetto al 2006 quando il settimanale nacque sulle orme di "Avvenimenti" e con una copertina dal titolo eloquente: "Avanti a sinistra. Le idee per far uscire l'Europa dalla crisi". Il vecchio settimanale "Avvenimenti" aveva un altro spirito, senz'altro più coraggioso, anche se caratterizzato troppo dal vetero comunismo di "Paese Sera". Basta leggere il sommario di "Left" per capire che il settimanale non si discosta poi tanto dallo stereotipo del giornalismo "perbenista" di sinistra: Le donne iraniane che sfilano contro il regime; i ragazzi della protesta anti-Gelmini con i libri come scudi (i book bloc); piazza Tahrir e la primavera araba, sono alcune immagini prese da "Left" come "messaggi" di idee. "Idee dalla forza irresistibile - scrive il direttore editoriale Ilaria Bonaccorsi Gardini - che arrivano ovunque: quelle di unità ed uguaglianza, nel cui abbraccio sta una nuova idea di libertà". Ma forse queste idee "irresistibili" non hanno vitaminizzato abbastanza il settimanale. Oltre l'inchiesta di copertina sulla sinistra in Europa alle prese con le soluzioni anticrisi, si può leggere una intervista a Massimo D'Alema del condirettore Giommaria Monti. E ancora: parla per la prima volta Agnese Borsellino, vedova del giudice ucciso. Una inchiesta mette in luce la privatizzazione della Croce Rossa e le difficoltà in cui si dibatte l'Eni. Peccato: l'edizione di questa settimana avrebbe potuto essere l'occasione per capire perché l'Europa continua a dibattersi in questa crisi e, soprattutto, perché un leader socialista come Papandreou abbia deciso di indire un referendum sul piano di salvataggio della Grecia. E, magari, non sarebbe stato male trovare su "Leff" anche un bel servizione sul congresso del Partito radicale, visto che tutte le settimane il periodico viene ospitato sulla radio di questo partito. Si dirà che il settimanale non ha i tempi del quotidiano, e viaggia più lento, certo. E che i concorrenti non stanno lì a guardare...

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