Perchè sì

Domani pomeriggio saremo in piazza della Repubblica per il No B-day. Ci saremo con il nostro giornale, con i nostri banchetti, con le magliette di Vauro, con la domanda di abbonamenti. Ci saremo per dare un colpo forte al potere crescente di Silvio Berlusconi. Per la sua caduta. E diciamo subito,, lo ripetiamo, che quelle forze che si dicono di opposizione e non ci saranno, non ci saranno perché non sanno che fare, perché sono irretiti dall`attuale deterioramento della politica del politicismo senza veri orizzonti di cambiamento. Oltre la divisione: comandi tu o comando io, ma sempre la stessa minestra. Noi del manifesto saremo in piazza con la nostra storia, che non è mai stata segnata da compromessi del tipo: tu dai una cosa a me e io do una cosa a te. Sono quarant`anni che siamo in questa trincea senza mai mollare e questo vorrà significare la nostra presenza in piazza. In questa fase la partita che si gioca nel nostro paese (e che non sappiamo come andrà a finire) non è quella tra gli onesti e i disonesti, tra chi deve andare in galera e chi ne deve uscire, ma è - per ripetere parole antiche - quella dell`eguaglianza, della libertà (che c`è solo con l`eguaglianza) e anche della fraternità tra un popolo, che oggi appare diviso da una molteplicità di interessi particolari (dei potenti) e che soffre della mancanza di un ideale. E tutto questo in una crisi, che produce disoccupazione miseria e conseguentemente perdita di libertà, che mette in primo piano l`arte di arrangiarsi, di raccomandarsi, di chiedere favori. Saremo in piazza per ricordare che certo c`è il malaffare di Berlusconi, ma che, soprattutto, c`è un capitalismo invecchiato e parassitario, che chiede favori allo stato, che è diventato il luogo non della democrazia e del governo del popolo, ma un centro di malaffare. La giornata del 5 dicembre, del No B-day, non può essere vissuta solo come un accodamento al malumore confuso e diffuso, denunciare, scandalizzarsi senza proporre serve a poco, anzi a niente e non ad adattarsi a sopravvivere col padrone. La denuncia, necessaria, deve essere come sempre è stato nelle fasi positive della storia del movimento operaio - la base per una proposta politica e sociale e anche di diversa politica economica. Certo abbattere Berlusconi è obiettivo primario, ma per cambiare radicalmente politica. Non sarebbe un gran successo avere Berlusconi in galera e lasciare che le cose vadano come prima. Il denunciare senza il che fare serve a poco. In questa crisi, in questo rigurgito di razzismi e intolleranze (le cose vanno spesso insieme), di nuove, pericolose scelte di guerra. Saremo con tutto il nostro impegno in piazza per il No B-day, ma per lavorare, impegnarci a un nuovo giorno. Alzando intanto le bandiere iridate della pace. Non solo senza B e i suoi accoliti, ma per un nuovo Day. Questo è l`impegno di questo «quotidiano comunista» e questo impegno chiediamo a tutte le forze e le persone che ancora non solo si dicono di sinistra, ma che vogliono cambiare questa società.
P. S. E non dimentichiamo che Berlusconi non è un mostro caduto dal cielo. Lo abbiamo partorito noi, popolo italiano.
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