Pensioni, il Cav accende il cerino?

Non si può negare che Berlusconi abbia un modo tutto suo di impostare le questioni, fino a raggiungere quella che non si può che definire autentica improntitudine. Ieri, per esempio, autoinvitatosi all'Unione Europea per sfuggire ai magistrati napoletani, ha messo a frutto la trasferta per ribadire una singolare proposta, quella di una iniziativa europea che costringa l'Italia a innalzare l'età pensionabile.
La questione pare molto complicata ed è opinabile che la Commissione Europea possa venirgli incontro nel modo che lui chiede, ma è la motivazione che appare singolare. «Sono convinto che si tratta di una decisione assolutamente necessaria ma se mi azzardo a prenderla perdo la maggioranza e i voti necessari a rivincere le elezioni. Dunque, per favore, obbligatemi voi, così posso dire che è colpa vostra». Questo il riassunto fedele del ragionamento che Berlusconi fa apertamente, con evidente non curanza delle reazioni dell'opinione pubblica nazionale e del ceto politico europeo. Quanto ai politici italiani, Bossi, interpellato in merito dalla stampa, ha, come di consueto, alzato il dito medio. Ma forse, anche in questo caso, si può dire che nella follia di Berlusconi c'è del metodo. Può ben succedere che, in un modo o in un altro, l'innalzamento dell'età pensionabile arrivi a presentarsi come una urgenza senza alternative. Il cerino acceso passerebbe allora al sindacato, per non aver voluto trattare su ciò che a quel punto sarebbe costretto a subire senza contropartite.
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