"Pedofilia, circolare del Papa a tutta la Chiesa"

La Chiesa cattolica oggi- 17 marzo - festeggia come ogni anno S. Patrizio patrono d'Irlanda. La ricorrenza, però, cade in uno dei momenti più funesti perla Chiesa irlandese travolta dagli scandali dei preti pedofili. La giornata odierna - inoltre - era stata indicata come la possibile data della pubblicazione dell'attesissima lettera che - secondo quanto annunciato il mese scorso dalla Santa Sede - Benedetto XVI avrebbe in animo di scrivere durante la Quaresima ai cattolici irlandesi sconvolti dalle notizie sulle violenze sessuali su bambini commesse negli anni passati da preti e religiosi. Ma quasi nessuno in Vaticano sembra disposto a giurare che oggi la lettera all'Irlanda possa vedere la luce.
Stando a quanto filtra dalla Curia pontificia, Ratzinger non avrebbe ancora deciso cosa fare, preso in contropiede dagli altri analoghi casi di abusi sessuali emersi in altri paesi europei. In particolare in Germania, in Olanda, in Austria, e con qualche caso denunziato pure in Italia. «Pensare che il Santo Padre possa scrivere una lettera ai cattolici irlandesi per i casi di pedofilia tra il clero ora sembra piuttosto difficile, anche se la Sala stampa vaticana ha già annunciato che la lettera uscirà entro Pasqua», si apprende nel Palazzo apostolico. «Dopo tutto quello che sta emergendo, perché scrivere solo ai cattolici irlandesi? E i tedeschi? E gli altri paesi colpiti dagli stessi problemi?», si chiedono Oltretevere, specialmente in ambienti vicini alla Penitenzeria Apostolica, l'organismo pontificio che sovrintende al sacramento della confessione peri peccati più gravi di competenza papale come l'aborto e, appunto, la pedofilia. Da qui la convinzione che sta prendendo piede in Curia che papa Ratzinger abbia ormai maturato l'idea di scrivere - non
una lettera ai cattolici irlandesi ma una più «ampia e dettagliata» Istruzione su come combattere il «male» della pedofilia nella Chiesa, invocando la «tolleranza zero», il ricorso anche alla giustizia civile per i responsabili, ma tracciando pure nuove norme per la formazione dei preti e laccesso nei seminari per i novizi.
«Da tempo si parla di una lettera e qualcuno ora anche di una Istruzione, ma di ufficiale non si sa ancora nulla. È un tema su cui spetta decidere solo al Santo Padre», commenta l'arcivescovo
Francesco Girotti, reggente della Penitenzerie Apostolica, che proprio oggi sull'Osservatore Romano ha illustrato la conclusione dei lavori della riunione annuale della Penitenzeria alla quale hanno partecipato circa 150 confessori. Trai temi trattati, i peccati di aborto e pedofilia. «I penitenti che ammettono di aver procurato l'interruzione di gravidanza - spiega Girotti- possono
essere assolti solo dal vescovo; chi invece pecca per violenze sessuali sui minori può rivolgersi al
prete. In nessun caso, però, il confessore può rompere il segreto denunciando i peccatori alle autorità civili perché il vincolo della confessione è intoccabile».
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