Pdl, lista esclusa: la rabbia dei candidati

Dalla Rassegna stampa

Prima gli appelli al Presidente della Repubblica, poi le gomme distribuite in piazza per «non cancellare la democrazia». Poche ore dopo la decisione del Tribunale di respingere l`istanza di ricorso per l`accettazione della lista provinciale del Pdl alle regionali, i quarantuno candidati che rischiano l`esclusione dalla competizione ieri sera sono scesi in piazza per la prima di una serie di manifestazioni di protesta. «Non ho dubbi che la situazione andrà a finire nel modo migliore - aveva detto in mattinata la candidata Renata Polverini - sono convinta che l`esclusione della lista sia solo un fatto burocratico, perché non credo che il Pdl, che è il principale partito a Roma, possa rimanere escluso della competizione».
I candidati del partito si preparano però all`evenienza peggiore e annunciano la mobilitazione civile. «Il 4 marzo faremo una grande manifestazione contro chi vuole escludere il nostro
partito» fa sapere Vincenzo Piso, coordinatore del Lazio del Pdl. La prova generale, ieri pomeriggio, quando davanti al gazebo di Renata Polverini, in piazza del Popolo, i supporter della candidata hanno improvvisato un sit-in. In piazza, oltre agli assessori comunali Sergio Marchi, Sveva Belviso e al delegato del centro storico Dino Gasperini, anche molti dei 41 candidati del Pdl. «Lasciare fuori il Pdl sarebbe un colpo grosso per la democrazia -attacca il vicecoordinatore
romano del partito Luca Malcotti - siamo stati ostacolati nella consegna delle firme. E quel panino che si è andato a mangiare Alfredo Milioni è stato solo un impedimento temporaneo».
Più dura la condanna del candidato Roberto Rastelli, che ha ammesso la propria amarezza
per l`errore nella consegna delle liste, perché «il Pdi è una cosa molta seria, un grande partito che non merita di essere guidato da persone assolutamente non in grado di farlo».
«Provo rabbia e stupore» ha detto Massimiliano Cacciotti, mentre davanti al gazebo della Polverini venivano simbolicamente distribuite le gomme «per non cancellare la democrazia». E il candidato Pdl Francesco Lollobrigida ha garantito: «Non temiamo nulla». Intanto, però, Renata Polverini mette le mani avanti e dice: «Se la lista non venisse ammessa, il Pdl deciderà chi votare. C`è un`altra lista, la lista civica Polverini».
Il coordinatore del comitato elettorale di Emma Bonino, Riccardo Milana, invita «gli esponenti del Pdl a chiedere scusa ai propri elettori». Mentre sul blog di Renata Polverini esplode la rabbia dei suoi supporter. «Cara Renata - scrive ad esempio Alessandro - avevo fiducia in te, ma devo constatare che sei circondata da un branco di incapaci». E ancora: «Sono allibito dalla vostra disorganizzazione - scrive Mario sul blog della Polverini - come pensate di poter governare il Lazio?».
A chiedere un maggior rispetto delle regole è anche il segretario regionale dei Verdi Nando Bonessi che dice: «Non si possono fare due pesi e due misure. A Rieti la nostra lista è stata esclusa perché l`abbiamo presentata con due minuti di ritardo rispetto al termine previsto».
Roberto Fiore, leader di Forza Nuova (la lista del partito non è stata ammessa alla competizione) si dichiara pronto a «incatenarsi davanti al Tribunale».
E anche la lista Rete LiberailSgarbi, che sostiene la Polverini, non è stata ammessa alla
competizione elettorale e farà ricorso in Corte d`Appello.
 

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