Pd, diventa liberal

Dalla Rassegna stampa

 

Sabato 7 novembre scorso all`assemblea nazionale del Pd nel mio intervento, come in una premonizione, parlavo della Germania, del grande significato che ha oggi per tutte le democrazie moderne il fatto che sia Governata da una donna cancelliera e da un omosessuale dichiarato che è il Ministro degli Esteri. Ieri sui giornali del mondo compariva la bella foto ufficiale di Hillary Clinton che salutava il compagno di Guido Westerwelle ai festeggiamenti per i vent`anni della caduta del Muro di Berlino. La Germania oggi con quella foto può dimostrare al mondo che dopo la caduta del muro di Berlino ha abbattuto tanti altri muri altrettanto minacciosi. Sono i muri dei pregiudizio e dell`intolleranza quelli che rendono le società più povere economicamente e socialmente. La mia battaglia dentro il Pd e in Italia è contro tutti questi muri . Vorrei che il mio partito lo comprendesse fino in fondo e che diventasse battaglia di tutti, perché arricchirebbe non solo il partito ma tutto il paese. Ringrazio Gli Altri per aver voluto pubblicare il mio intervento di sabato. A questo giornale e a tutti i compagni e le compagne che lo leggono chiedo di fare questa battaglia insieme. Care amiche e cari amici, finalmente siamo arrivati qui, ci siamo arrivati vivi, ci siamo arrivati insieme, ci siamo arrivati sicuramente più forti di prima. E il miracolo della democrazia e del libero confronto, ma tutto questo può produrre circoli virtuosi solo se si ha la forza ed il coraggio di affrontare il mare aperto del cambiamento. Per noi oggi, per tutti noi, nessuno escluso, inizia la sfida, quella sfida che tanti italiani e italiane ci chiedono. Ce lo chiede soprattutto chi ha perso le speranze, chi si sente senza futuro. La sfida è quella di riaccendere questo paese, spargere semi positivi entro ogni settore della società. Prendere questa Italia per mano, farla ricamminare e farla correre. L`Italia oggi è impaurita e disorientata. A noi, oggi, sta il compito di indicare una via con chiarezza. Lo abbiamo detto in tutti i modi e oggi lo dobbiamo fare. Oggi più che mai dobbiamo avere la forza e il coraggio guardare la società nella sua complessità, dobbiamo saper guardare ai sogni e ai bisogni delle persone, dobbiamo sapere affrontare tutte le grandi sfide e capire che a nessuna scelta possiamo sottrarci. Nessuna scelta può essere rimandata. E allora noi che siamo il partito democratico dobbiamo smettere di stabilire a priori e in quattro gatti quali siano le cose importanti nella vita delle persone. E una cultura politica antica, morta e senza futuro, quella cultura che tende a nascondere i problemi ed i temi perché sono difficile da affrontare. Il Pd non se lo può più permettere. Mi riferisco ai temi legati ai diritti delle donne, ai diritti civili, ai diritti di cittadinanza, ai temi legati alla vita e alla morte. Su questi temi abbiamo troppo spesso messo la testa sotto la sabbia e ci è costato caro: 4.200.000 voti. Sono i voti di quei cittadini che vogliono guardare alla politica non come a qualcosa che passa sopra le loro teste e parla una lingua straniera, ma qualcosa che parla di loro, della uguaglianza di tutti. Del loro uguale diritto alla felicità come al lavoro, del loro uguale diritto alla salute come al rispetto, del loro uguale diritto alla sicurezza come alla libertà di scegliere. Anche di scegliere con chi vivere e come morire! Di tutto questo noi dobbiamo occuparci fino in fondo con coraggio ed è proprio a loro che dobbiamo parlare innanzitutto. Perché loro sono cittadini democratici. E ce lo dice la cronaca di questo anno passato quali sono state - aldilà del fumo mediatico - le grandi questioni che hanno dilaniato e colpito il nostro paese, oltre i temi legati alla crisi economica ed alla occupazione: - la morte di Eluana Englaro e il tema oggi ancora attualissimo del testamento biologico; - il rapporto tra sesso e potere e la dignità delle donne nella nostra società; - i diritti degli omosessuali, la violenza contro omo e transessuali; - i respingimenti e le leggi razziste che sono state adottate; - la sentenza dell`altro giorno della Corte Europea sul crocifisso nelle scuole. Come vedete sono tutti temi che riguardano i diritti civili e la laicità: temi di cui qualcuno durante il congresso ha accusato la mozione Marino di occuparsene troppo... e meno male che lo abbiamo fatto, ne ha parlato tutto il partito. Questi temi, infatti, come Obama ci racconta - e come ci raccontano anche tanti governi moderati europei - sono temi che tracciano l`identità di una società. Guardate la Germania: proprio oggi, a vent`anni dalla caduta del muro di Berlino, è governata da una donna autorevolissima e da un giovane che non nasconde la propria omosessualità. Cancelliere e Ministro degli Esteri: una donna ed un omosessuale che in Italia sono ancora impensabile in quei ruoli di così grande potere. E i tedeschi, come sappiamo, sono conservatori ma hanno accettato la sfida più grande, quella del futuro e della contemporaneità. Che è quella delle società aperte ed inclusive per i nuovi soggetti della cittadinanza che sono le donne, i giovani, gli immigrati e gli omosessuali. Queste società sono più ricche, economicamente e socialmente. Dobbiamo tutti ficcarcelo in testa, come dobbiamo imparare una nuova cultura dei diritti civili, non più diritti a parte, ma diritti parte di una idea di società. Deve essere questa la nostra sfida, deve essere questa la società che il Pd vuole costruire. Una società in cui aggiungere diritti non toglie niente a nessuno ma aggiunge ricchezza ad un paese. Caro Bersani, cara Bindi, bisogna andare oltre la tradizione socialista e cattolico-democratica ed affrontare diritti sociali e diritti civili insieme e senza ordine di priorità. Questa si chiama cultura liberale, altro che riformista, questa è la cultura che gli elettori delle primarie ci chiedono. E io vorrei che il Pd diventasse un partito liberale di sinistra. Per fare questo ci vuole la capacità, la curiosità e il desiderio di guardare la realtà per quello che è e saperla accompagnare verso un futuro migliore. Caro Bersani, coraggio! Tira fuori il coraggio emiliano! Sii un condottiero! E questa la tua sfida, la sfida di costruire una Italia migliore che assomigli di più a tutti e che sappia raccontare la vita di tutti. Da solo non ce la puoi fare. Noi siamo qui, siamo tante e tanti. Questo partito è pieno di meravigliose energie fresche e alternative che nessuno ha ancora voluto utilizzare. Sfruttale! Sappile sfruttare e vinceremo insieme.

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