Pd alle grandi manovre

Prima che la giornata da segretario del Pd entri nel vivo, Bersani sbriga la pratica del nuovo capogruppo alla Camera. Si incontra con il suo predecessore Franceschini, che accetta di sottoscrivere un patto di collaborazione con il nuovo leader e di andare a ricoprire il ruolo di presidente dei deputati piddini al posto di Soro. Soluzione che permette di lasciare la Finocchiaro alla guida del gruppo dei senatori Pd e di procedere alla «gestione plurale del partito» che piace a Bersani Ma in vista di sabato, quando si terrà la prima Assemblea nazionale del Pd dell’era Bersani e dovrà tenere il primo discorso ufficiale da leader, il neo segretario ha concluso ieri gli incontri istituzionali con gli altri segretari di partito. Con Bonelli, neo-presidente dei Verdi, è stato trovato un sì comune alla green economy come motore per uscire dalla crisi e da inserire nei programmi per le regionali, e un no comune alla legge Calderisi che introduce lo sbarramento del 4 per cento anche nel sistema elettorale delle regioni. Il segretario del Pd Bersani precisa: «In tutti gli incontri sto dicendo che sento la responsabilità di dialogare con tutte le forze di opposizione per individuare un’offerta alternativa da proporre agli italiani». Sfida raccolta dallo stesso leader verde Bonelli, che ha dato la disponibilità «a costruire un’alternativa di governo alla destra, non fondata sull’antiberlusconismo, bensì sulla necessità di dare una prospettiva al nostro Paese». Quattro i punti qualificanti proposti a Barsani: un netto no al nucleare per valorizzare le energie pulite; la green economy per rilanciare l’economia; un più corretto rapporto fra democrazia e informazione e un impegno per la riduzione del consumo del suolo. Con Pannella e la Bonino, il primo incontro del leader Pd, che ha così commentato: «L’alleanza con i radicali ha dato i suoi frutti e ora va approfondita meglio. Noi riconosciamo la loro specificità e siamo interessati a proseguire la collaborazione ». In effetti il Pd ha eletto nelle sue liste nove parlamentari radicali, sei alla Camera e tre al Senato. Bersani ci ha tenuto ad aggiungere che la sintonia «si verifica soprattutto sui diritti civili». Pannella, spronando ad avere più coraggio nei rapporti unitari, dichiara: «Abbiamo espresso al compagno e amico Bersani la nostra convinzione che sia opportuno e necessario rischiare una grande alleanza democratica contro il regime, il che vuol dire anche rischiare la non alleanza». La ricostituzione di una alleanza di centrosinistra - uno dei punti di maggiore correzione rispetto alla linea di Veltroni e Franceschini - prevede due varianti. Bersani pensa infatti ad una alleanza di tutte le forze di opposizione per contrastare il governo, e un’altra con le forze disponibili a concordare un programma di governo. La seconda variante esclude Rifondazione e Pdci, ma include tutti gli altri: dall’Udc a Sinistra e libertà. La giornata di Bersani si conclude con l’annunciato incontro con Casini e Cesa dell’Udc, in odore di convergenza con il nuovo movimento centrista a cui sta lavorando Rutelli. L’Udc potrebbe allearsi con il Pd in alcune regioni (Piemonte, Veneto, Liguria, Marche, Puglia, Lazio). Casini ha come bersaglio soprattutto l’alleanza tra Pdl e Lega. Per quanto riguarda il Lazio, dove il centrodestra ha chance di successo dopo il “caso Marrazzo” che ha messo in ginocchio il centrosinistra, potrebbe esserci il via libera ufficiale del Pdl alla candidatura di Renata Polverini, segretaria del sindacato Ugl. Ed è nel Lazio che gli elettori di centro potrebbero rivelarsi decisivi per l’elezione del nuovo governatore. Per questo è in calendario per venerdì un incontro tra Berlusconi e Casini. Esclusa una alleanza al nord per via dei rapporti Pdl-Lega, l’Udc potrebbe porre la questione di una convergenza sui candidati del centrodestra in Calabria, Campania e Puglia. Per stringere invece una alleanza Pd-Udc in Puglia e Lazio, i centristi pongono due condizioni: nella prima regione la rinuncia alla ricandidatura di Nichi Vendola, nella seconda regione la candidatura di Enrico Gasbarra, ex presidente dalla Provincia di Roma.
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