Passera avverte: «Se Ilva chiude l'Italia perde 8 miliardi l'anno»

Dalla Rassegna stampa

Otto miliardi di euro l’anno. È l’«impatto negativo» che produrrebbe l’eventuale chiusura dell’Ilva di Taranto i cui reparti a caldo sono sotto sequestro dal 26 luglio scorso. La stima è stata fornita dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, durante un’informativa al Senato. «Gli 8 miliardi sono imputabili - secondo Passera - per circa 6 alla crescita delle importazioni, per 1,2 al sostegno al reddito e ai minori introiti per l’amministrazione pubblica e per circa 500 milioni alla minore capacità di spesa per il territorio interessato». Ma quello che sembra più preoccupare il ministro è che «nonostante gli investimenti realizzati», la situazione ambientale nel tarantino «presenta ancora elementi di criticità molto forti» che non consentono di esprimere «un giudizio conclusivo sulla loro efficacia rispetto ai limiti imposti dalle normative italiane ed europee».

Tuttavia, a fronte dei «molteplici» problemi ancora da risolvere, Passera ritiene che «si possano creare le condizioni per garantire il mantenimento dell’impianto» senza metterne a rischio la sopravvivenza «con decisioni che ne comporterebbero nei fatti la chiusura definitiva e irrimediabile». Una cosa è certa e la ribadisce il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini: nel decreto legge che ha iniziato lunedì l’iter alla Camera «non c'è un euro pubblico a favore dell’Ilva» perchè i fondi sono per «le bonifiche nelle aree di Tamburi, Statte, Mar Grande, Mar Piccolo e aree portuali». In mattinata, a margine della conferenza stampa di presentazione della prossima edizione della Fiera del Levante, il presidente della Puglia, Nichi Vendolaavev a avvertito «chi ancora propugna lo spegnimento degli impianti in nome di un malinteso ecologismo».

Secondo il governatore della Puglia, lo spegnimento degli impianti sarebbe «l'unica soluzione che oltre a mettere in ginocchio decine di migliaia di famiglie precluderebbe a Taranto la possibilità di qualsiasi serio risanamento ambientale». In merito alle comunicazioni dei due ministri, dall’Udc l’ono - revole Salvatore Ruggeri dice di condividere l’ottimismo di Clini sulla positiva evoluzione del caso Iva. «Noi dell'Udc - dice - siamo convinti che dal capoluogo ionico possa concretizzarsi il “so gno” di un'economia capace di svilupparsi e crescere rispettando l'ambiente e facendone un vero e proprio valore». Polemico invece con l’idea di Vendola di istituire un tavolo di confronto sull’Ilva il senatore Francesco Amoruso (Pdl): «Vendola - dice - è incompatibile con il valore della concretezza. Ha la grave responsabilità di non aver attuato il “contratto di programma” del 2004, dirottando anche 56 milioni di euro cui si possono aggiungere altri 25 destinati al risanamento del Mar Piccolo». Addirittura ultimativa la senatrice di Grande Sud, Adria - na Poli Bortone, la quale chiede il commissariamento della Puglia, «dal momento che Vendola ha disatteso gli articoli 31 (diritto alla salute) e 35 (diritto al lavoro) della Costituzione».

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