Passato il decreto che fissa una soglia allo sconto sui libri

Dalla Rassegna stampa

Approvato alla quasi unanimità il decreto che sottopone a una nuova disciplina il prezzo dei libri, fissando al 15% gli sconti possibili, e con ciò venendo incontro alle esigenze degli editori indipendenti e alle piccole librerie, impossibilitate a competere con le campagne promozionali dei grandi gruppi editoriali, favoriti dalle megacatene librarie. Come ha sostenuto Vincenzo Vita - controbattendo le tesi dei radicali Donatella Poretti e Marco Perduca, che si sono astenuti contestando la natura non liberista dei provvedimento - il ddl non investe questioni di «dirigismo o di statalismo. Al contrario è un modo per favorire quella parte di mercato che non ha le stesse regole delle merci qualsiasi, in quanto attiene alla nostra coscienza più profonda.» Sebbene sia un compromesso rispetto alla regolamentazione più severa per la quale si erano battuti nei mesi scorsi alcuni piccoli editori confederati sotto la sigla «Mulini a vento», il decreto è un passaggio importante in questa era di monopoli che non risparmia la carta stampata.

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