Il parlamento nucleare

Dalla Rassegna stampa

Il Parlamento italiano è peggio dei reattori di Fukushima. Il nucleare non è di destra, né di sinistra, è un grande affare per tutti. (...) L'orologio nucleare si è fermato l'11 marzo 2011, ma i nuclearisti italiani non si fermano mai, veri zombie della politica. Alla Camera il voto sull'accorpamento del voto amministrativo e dei referendum è terminato con 276 contrari e 275 a favore. Un risultato che accontenta tutti. Il Governo, perché non è passata la mozione, l'opposizione (?) perché ha dato testimonianza di esistenza in vita e ha potuto esprimere la sua rabbia e indignazione con il duo Bindi/Franceschini. (...) La colpa del mancato accorpamento che avrebbe fatto risparmiare 350 milioni agli italiani e raggiungere il quorum è stata attribuita allo sciagurato Marco Beltrandi, radicale e pdimenoellino, paghi uno e prendi due. (...) Il dito puntato contro il capro espiatorio (qualcuno bisogna pur sacrificare) ha fatto passare in secondo piano l'assenza di 10 deputati pdimenoellini, 8 del FLI e 2 dell'Idv. Dov'erano questi signori pagati dagli italiani? Loro, insieme a chi ha votato a favore, sono responsabili di fronte alla Nazione dell'eventuale mancato quorum. Della costruzione di centrali nucleari in Piemonte, Sardegna, Campania. Del futuro dei nostri figli. Non esiste giustificazione per la loro assenza. Una parte del Giappone non esiste più, nessuno forse potrà tornare a vivere in un raggio di almeno 80 km da Fukushima, un territorio enorme, che ora è come se fosse su Marte, e anche Tokyo, con i suoi 15 milioni di abitanti in fuga, è a rischio contaminazione. Il 12 e il 13 giugno accendi l'Italia e "Spegni il nucleare"!

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