Il parere di Veronesi sul nucleare

Dalla Rassegna stampa

Con riferimento alla lettera di Umberto Veronesi «Ecco le cinque ragioni per cui potrei dire sì all'Agenzia sul nucleare» (Corriere di ieri) vorrei esprimere la mia amarezza. Sotto accusa, in particolare, è un passaggio della lettera di Veronesi che sostiene che «come fonte di energia, il nucleare è al momento la meno tossica per l'uomo». Non capisco perché continuamente si diffondano informazioni errate quando si parla di nucleare. Veronesi crede probabilmente che le persone non abbiano alcuna cultura né consapevolezza di ciò che è bene o male per loro. Per lui e solo per lui quindi sarebbe bene chiarire che il nucleare non è la fonte di energia meno tossica per l'uomo. Anzi. È bene chiarire, e sottolineare al professor Veronesi, che esistono numerose fonti di energia rinnovabili decisamente meno tossiche per l'uomo (e per l'ambiente): pensiamo al solare, all'eolico, all'idroelettrico, solo per citare le più diffuse. Ma davvero i cosiddetti «ben pensanti» hanno una considerazione tanto bassa della gente? Perché questo boicottaggio subdolo nei confronti di ciò che è alternativo nell'energia? Sono rimasto spiacevolmente colpito nel vedere che ancora oggi si gioca sul piano lessicale per convincere le persone a sostenere una causa piuttosto che l'altra. È giunto il momento di prestare più attenzione ai termini che vengono utilizzati quando si parla di nucleare e giocare la partita tra «pro» e «contro» su un piano più trasparente e chiaro. Pertanto, da anti-nuclearista convinto, qualora ci fossero ancora dubbi a riguardo, mi sento in dovere di chiarire che il nucleare è, per natura, tossico. Non possiamo certo definire il nucleare come fonte di energia «meno tossica». E riguardo gli incidenti, dovremmo stare attenti a basarci su statistiche e probabilità, perché in gioco c'è il futuro del pianeta e dell'uomo. La recente disastrosa vicenda della Bp deve essere un monito importate sul fatto che, anche un singolo incidente, possa arrecare danni incalcolabili. Da una vita vengo considerato un eretico. Bene, leggendo la lettera di Veronesi, lo sono ancora di più.

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