Paralisi in Regione, bloccate 136 leggi

Dalla Rassegna stampa

 Via della Pisana, sede del Consiglio regionale, seconda riunione dell’assemblea dopo le (lunghe) vacanze natalizie. Tra interrogazioni, mozioni e ordini del giorno, ieri si discuteva anche di una proposta di legge avanzata dalla giunta: "Norme in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle amministrazioni regionali" . Assegnata in commissione ai primi di agosto 2010, approdata in aula ieri. Sei mesi dopo.
 
 Un iter fortunato, visto che, a fianco di questa proposta, ce ne sono altre 135 impantanate nei lavori di commissioni che si riuniscono a intermittenza e che difficilmente avranno uno sbocco legislativo. Perché approvare leggi (o soltanto discuterle) sembra essere diventato complicatissimo, in un Consiglio regionale che, dal 12 maggio 2010 (data della prima assemblea), si è riunito solo 16 volte. Per non parlare delle commissioni (dove le proposte vengono assegnate e discusse e dove viene fatto il grosso del lavoro), che procedono col freno a mano tirato. E così, tutto resta bloccato. Finora, tolte le leggi di assestamento di bilancio e la finanziaria, da quando è stata eletta Renata Polverini, la Regione Lazio (tolte ordinanze e delibere) ha approvato solo una legge: le regole per i saldi.
 
 Eppure, a scorrere l’elenco delle altre 136 proposte di legge avanzate, se ne trovano di importanti, alcune delle quali anche molto popolari. C’è la nuova legge quadro sugli asili nido, presentata da Maurizio Perazzolo, della lista Polverini. Ci sono le "Norme a tutela del lavoro e per il superamento del precariato presso le strutture sanitarie della Regione Lazio", proposta dal Pd. E ancora, "Interventi per prevenire e contrastare il fenomeno del lavoro minorile e del lavoro nero", primo firmatario Claudio Bucci, dell’Italia dei Valori. C’è l’anagrafe degli eletti, proposta dai Radicali e appoggiata da tutta l’opposizione. C’è l’introduzione, richiesta dal Pdl (prima firmataria Isabella Rauti), del quoziente sociale per le famiglie più disagiate. Oltre a proposte bipartisan, come quella per la prevenzione dello stalking (Pdl e Idv). Ce ne sono anche alcune più "curiose", come la "Disciplina della professione di operatore di beach massage" (Idv), o la "Valorizzazione della pratica del naturismo" (Radicali e Verdi) o la "Promozione e sostegno dell’attività corale e polifonica a carattere amatoriale". Ma anche queste non vanno avanti. Tutte indistintamente bloccate. Assegnate in commissione, non fanno un passo in avanti.
 
 «Il lavoro in commissione è decisivo - si lamenta Esterino Montino, capogruppo Pd alla Pisana - e invece sono quasi tutte paralizzate». Per Montino i problemi nascono da «un conflitto tutto interno alla maggioranza, emerso con forza durante la discussione del bilancio. Polverini contro Alemanno, Polverini contro il Pdl di Frosinone e di Latina. Il risultato è la paralisi». Il capogruppo Pd cita il caso Del Balzo: «Presiede la commissione lavori pubblici e casa, è stato arrestato ed è tuttora sotto indagine. I membri della commissione sono tutti dimissionari ma lui, legato al senatore Pdl Claudio Fazzone, non ha alcuna intenzione di dimettersi. E così la commissione che deve decidere sull’emergenza casa non lavora». Le proposte che vanno avanti sono quelle che hanno «un input della giunta prosegue Montino - ma spesso sono battaglie di carattere ideologico. Penso alla legge Tarzia, che ingolfa la commissione servizi sociali quando tutto il mondo dell’associazionismo, compreso quello cattolico, l’ha definita sbagliata e controproducente». In questo clima, l’approvazione della legge sull’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico, in discussione ieri, slitta alla prossima seduta. Da stasera, la Pisana si svuoterà.

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