Il paradosso Emma alleata-avversaria

Lo sciopero della sete proclamato da Emma Bonino, contro le difficoltà burocratiche per la raccolta delle firme necessarie per la presentazione delle liste, mette in luce la contraddizione che
ha accompagnato fin dall`inizio l`alleanza tra il Pd e la Rosa nel pugno e, almeno inizialmente, la candidatura dell`ex commissario europeo alla presidenza della Regione Lazio. All`interno del Pd la scelta di Emma non è stata vista bene da tutti. C`erano le riserve dei cattolici convinti che la connotazione iperlaica della leader radicale avrebbe creato forti riserve nell`elettorato cattolico, molto presente a Roma, e nelle gerarchie vaticane che nella regione da sempre spostano
voti. C'erano le resistenze di una parte della minoranza interna, uscita battuta al congresso e protesa a mettere in difficoltà la segreteria Bersani al suo primo appuntamento elettorale. C`erano infine le diffuse richieste di avviare anche nel Lazio le primarie, che Bersani ha invece preferito evitane proprio per non indebolire una candidata che non aveva praticamente concorrenti.
Dopo la rinuncia del presidente della Provincia di Roma Zingaretti, non c`era praticamente nessuno disposto a cimentarsi con la difficile eredità di Piero Marrazzo, uscito di scena in conseguenza dello scandalo dei trans. Inoltre, per Bersani, la candidatura della Bonino aveva il pregio di una forte discontinuità: di qui il sostegno che ha deciso di assicurarle.
Ma se è riuscito a far digerire al partito Emma come candidato governatore, Bersani ha avuto fin
troppe difficoltà a spiegare che l`accordo per il Lazio non esclude che i radicali si presentino autonomarnente - e sostanzialmente in contrapposizione al Pd - in altre regioni.
La legge elettorale per le regionali infatti, avendo una soglia di sbarramento quasi inesistente,
spinge tutti i partiti a rientrare in gara per poi rimettere in gioco voti che, diversamente dalle politiche, in questo caso non andranno perduti. Di qui la battaglia delle firme, anzi fino all`ultima firma. Teoricamente la raccolta dovrebbe essere agevolata dal personale dei Comuni,
che reagisce spesso neghittosamente e, sostenuta da una campagna di informazione che finora la
Rai ha trascurato. Il termine per la presentazione delle firme scade alla fine della settimana. E neppure nei Comuni amministrati dal Pd, denuncia Bonino, il Pr ha trovato grande collaborazione.
Alleati a Roma per la corsa alla Regione, i radicali si ritrovano dappertutto trattati come avversari
dal centrosinistra.
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