Il Papa: "Intransigenti col peccato ma indulgenti verso i peccatori"

Il giorno dopo la pubblicazione della lettera di scuse agli cattolici irlandesi per gli abusi commessi dai preti pedofili. Benedetto XVI incoraggia la comunità cristiana ad essere «intrasigente col peccato» ma «indulgente» verso i peccatori. «Chi è senza peccato scagli la prima pietra».
Non è sicuraamente un caso se per l'Angelus di ieri ha scelto di corrimentare uno dei brani evangelici più carichi di significato:Gesù che salva una donna adultera condannata dalla legge mosaica alla lapidazione. Senza fare nessun cenno allo scandalo che sta scombussolando l'Irlanda, ha rammentato che ognuno dovrebbe imparare da Cristo «a giudicare e a non condannare il prossimo». Pochi minuti più tardi, salutando in varie lingue la folla in piazza san Pietro, ha di nuovo chiesto perdono a Dio per i "nostri fallimenti".
E' chiaro che i casi di pedofilia che stanno via via emergendo in varie nazioni, dopo essere stati coperti per lungo tempo dalle gerarchie ecclesiastiche Olanda, Germania, Francia, Svizzera rendono l'opinione pubblica reattiva e attentissima. In Vaticano, così come all'interno della Cei, si cerca di non eludere il tema scabroso. Il cardinale Angelo Bagnasco sa bene che se non vi sarà fermezza, anche la Chiesa italiana rischia di perdere credibilità. Oggi pomeriggio l'argomento farà capolino al consiglio permanente della Cci: un passaggio della sua prolusione riguarda proprio il dramma degli abusi. Monsignor Scicluna, l'inflessibile "pm" alla Congregazione della Fede incaricato di istruire dossier per i processi (canonici) contro i preti pedofili, aveva lasciato di stucco manifestando preoccupazione per una certa omertosità riscontrabile anche in Italia. Il fenomeno "non sembra abbia dimensioni drammatiche - aveva riferito - anche se ciò che mi preoccupa è una certa cultura del silenzio che vedo ancora troppo diffusa nella Penisola". La
diocesi di Bolzano è già corsa ai ripari inaugurando la linea della trasparenza. Il vescovo Golser si è fatto promotore di un appello: «Chi sa, parli». Sul sito diocesano ha dato il via a una campagna anti-pedofilia raccogliendo denunce on line. Contrariamente ad altre nazioni, in Italia non ci sono statistiche a portata di mano. Secondo alcune associazioni negli ultimi 10 anni sarebbero un'ottantina i sacerdoti coinvolti in casi di pedofilia.
L'argomento in tante diocesi è ancora tabù e non tutti i vescovi sembrano orientati a muoversi sul sentiero della tolleranza zero. Probabilmente per non nuocere al buon nome della Chiesa. Nel frattempo in Svizzera sta facendo discutere la proposta del priore dell'abbazia benedettina di Einsiedeln, che ha chiesto di stabilire un registro ad hoc per garantire la massima trasparenza al momento delle nomine. «Temo che la gerarchia religiosa a Roma non prenda abbastanza seriamente la situazione. La nostra credibilità è in gioco» ha detto, proponendo poi la creazione di «un ufficio centrale consultabile dai vescovi di tutto il mondo». L'evoluzione degli scandali, anche dal punto di vista mediatico, non fa dormire sonni tranquilli al cardinale Bertone che dall'abbazia di Montecassino, dove si è recato ieri per festeggiare san Benedetto, patrono d'Europa. assieme al ministro Frattini, al sottosegretario Letta e alla candidata del Pdl, Polverini, ha denunciato «il diffondersi di atteggiamenti anticristiani in tutta Europa in forma strisciante, radicale e micidiale».
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