Pannella: si voti tra un mese

Nove ore di maratona per decidere se «sedersi al tavolo con i bari», ovvero, fuor di metafora, se ritirare o meno la candidatura di Emma Bonino.
Decisione - e assemblea radicale, che comincia questa mattina alle dieci - resa ancor più complessa dalla nuova piega presa dagli eventi, dopo l'ultima sentenza del Tar.
Provvedimento che esclude la lista del Pdl nella provincia di Roma, ma lascia aperto un vasto campo di ricorsi e controricorsi, che confermano nei radicali il convincimento dell'irregolarità di
queste elezioni. Per questo Marco Pannella rilancia la soluzione radicale: «Una cosa semplice e ragionevole: la sanatoria erga omnes, non solo per il Pdl Lazio e Lombardia, e il conseguente rinvio delle elezioni di un mese in tutte le regioni».
Fino all'arrivo della sentenza, si ragionava su alcune variabili, tenendo ferma però la decisione di continuare a correre, se le elezioni si terranno regolarmente. Lo fa capire la stessa Bonino, che ripete: «Niente Aventino, non sono una che getta la spugna». Assodato questo - tenendo fermo il fatto che con i radicali c'è sempre poco di assodato e che il coup de théàtre è sempre dietro l'angolo - la Bonino aggiunge: «Non facciamo finta che non sia successo niente, proviamo a vedere se ci viene un'idea per battere meglio quest'arroganza. Non possiamo sempre andare avanti come se non fosse successo niente».
Come spiega il segretario Mario Staderini, «a essere in gioco è come rafforzare la lotta per l'affermazione al diritto alla democrazia ed evitare che la peste italiana si diffonda in tutto il mondo».
Insomma, non fare finta di nulla e tenere desta l'attenzione su un tema che per i radicali non
è stato affatto risolto, come spiega Marco Cappato: «L'ammissione o meno delle liste di Berlusconi non cambia la sostanza: che è il tema della legalità e della democrazia, dei diritti negati. La questione di fondo non è emersa, tutto si sta riducendo alla discussione del privilegio per il Pdl».
I radicali chiedono un sostegno delle altre forze, a cominciare dal Pd. Anche Cappato è per il rinvio: «Dobbiamo annullare e riconvocare le Regionali: queste sono illegali e a rischio di un annullamento successivo». Per Pannella «occorrerebbe anche abolire l'obbligo di presentazione delle firme per le formazioni politiche già riconosciute e note».
Nel frattempo i radicali esplorano altre ipotesi: da una campagna elettorale «silenziosa» della Bonino al ricorso a una «giurisdizione» che superi i confini italiani. Pannella vorrebbe «mettere sotto osservazione l'Italia», ricorrendo all'Unione europea o alla Corte europea dei diritti umani.
Quanto alla manifestazione di sabato, i radicali ci saranno, ma la piazza non entusiasma e la convergenza con l'Idv ancor meno: «La nostra posizione è molto diversa da quella di Antonio Di Pietro. Criticare è possibile e legittimo, ma la sua posizione non e condivisibile». Cappato conferma: «Non è che possiamo aspettare fino a sabato per sfogarci. Se andiamo in piazza è soprattutto per proporre qualcosa: la protesta sterile non è nel nostro stile».
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