Pannella: Ho amato quattro uomini

«Mmhhmm... no, non so niente di questa intervista... Cosa dice Marco? Ah!... Beh!... Si, ho capito ho capito...»
Sono le sei del pomeriggio e Mirella Parachini - bravissima ginecologa all’ospedale romano San Filippo Neri, e poi anche e forse soprattutto femminista, militante radicale di tante battaglie (aborto, divorzio, libertà di ricerca scientifica) e compagna di gran fascino da 37 anni di Marco Pannella - ancora non sa che lui, proprio lui, l’uomo della sua vita, l’anziano leone del Parlamento italiano, l’unico politico che spende tutti i suoi soldi in taxi (non possiede la patente) e sigarette, il geniale provocatore dai lunghi capelli bianchi che a volte racchiude ormai in un codino, il leggendario affabulatore capace di scrivere lettere a Togliatti e di ricevere una carezza da papa Wojtyla, ecco sì, proprio lui, Marco Pannella, ha rilasciato un’intervista a Chi, il settimanale di gossip diretto da Alfonso Signorini, gay dichiarato, per ripercorrere
i suoi primi 80 anni e raccontare di essere certamente «legato a Mirella», ma di aver avuto «anche tre, quattro uomini, che ho amato molto».
L’intervista è stata raccolta dal direttore del Tg5, Clemente Mimun. E ne sono stati anticipati un paio di brevi stralci. «Con Mirella non c’è mai stata alcuna gelosia. Potevamo avere, e avevamo, anche altre storie». E poi: «Non mi sono mai sposato, ma arrivai alle pubblicazioni con Bianca, una ragazza che conobbi a Pavia. Però era troppo innamorata, pendeva dalle mie labbra, non poteva funzionare».
E’ un Pannella privato, inedito, mai sentito. Lui spegne la centesima cicca della giornata, tossisce, ghigna furbo, sorride buono, dice di essere stanco e d’essere appena tornato da Tirana, dove ha incontrato i 22 deputati dell’opposizione e i 180 loro sostenitori ormai giunti al decimo giorno della fame indetto per chiedere un’inchiesta parlamentare ed il riconteggio dei voti delle ultime contestate elezioni politiche. Ma non è di politica che stavolta, per una volta, dobbiamo farlo parlare. «E di cos’altro, allora?». Pannella, su. «Va bene... Allora, con ordine. Primo: io non sapevo che queste mie dichiarazioni sarebbero uscite così presto». No? «No, perché non conosco questo Chi e, di conseguenza, non conosco i suoi tempi di pubblicazione». Secondo? «Prima mi chiama un altro giornalista e mi chiede: hai fatto "coming out"? Ma proprio per niente, gli ho detto, sei un cretino...». E perché? «Ma perché tutti dovrebbero sapere che io sono il più grosso frocio italiano dal 1972, vale a dire da quando decisi di affrontare certi temi, certi problemi...». Pannella: e la Parachini? Nonostante tutto ciò, davvero è stata e resta la donna della sua vita? «Certo... su questo può scrivere che non ci sono dubbi».
Così torniamo da lei, dalla dottoressa Parachini, donna non solo affascinante (molti compagni e compagne persero il cuore, e la testa, per lei) ma anche dotata di ironia. «Il computer ha fatto un po’! capricci però, ecco, adesso ho davanti l’anticipazione dell’intervista e...». Questi tre o quattro uomini che Marco, il suo Marco racconta di aver amato molto? «Mah, le dirò... io non so niente di preciso...». Lei non è a conoscenza di questi amori maschili? «Veramente intendevo dire un’altra cosa». La spieghi meglio. «Sa, io non tengo e non ho mai tenuto la contabilità degli uomini che ha avuto Marco... Non so se siano stati due, tre oppure, boh, dieci. Ma so, con certezza, che ce ne è stato uno... questo sì». Lei lo conosce? «Ma certo!». Prosegua. «È stato un uomo molto importante per me e poi è stato direi fondamentale anche dopo, quando è iniziata la mia storia con Marco». In tre, dev’essere un poco complicato. «Posso dirle che tra me e Marco non c’è mai stata gelosia». Pannella, in effetti, dice che non vi siete mai nascosti niente, a livello sentimentale. «È vero. Ci siamo sempre raccontati tutto. E questo, beh...». Continui, coraggio. «Beh, con il senno del poi, è chiaro che è stata una scelta non comune, con i suoi pro e i suoi contro». I pro. «Non ho mai avuto la sensazione di aver tradito Marco». E i contro? «Bah... alla fine, quando sapevo, quando mi raccontava, è chiaro che soffrivo, che ho sofferto lo stesso».
A questo punto, c’è l’ultima domanda da porre alla dottoressa Parachini. E riguarda un altro stralcio dell’intervista. Quella in cui Pannella riflette sulla mancata paternità: «Con Mirella ci abbiamo riflettuto tanto... ma io non ho mai avuto voglia di avere un figlio. Anche se poi ho un forte dubbio su una ragazza che conobbi tanti anni fa, Gabriella. Chissà se non ci sia un cinquantenne in giro che mi somigli fin troppo...». La Parachini ascolta in silenzio. Sospira. È un sospiro affettuoso e comprensivo. «No, questa storia del figlio segreto non l’ho mai saputa... ma tenga anche conto che Marco, qualche volta, beh, tende ad esagerare».
Sono le sei del pomeriggio e Mirella Parachini - bravissima ginecologa all’ospedale romano San Filippo Neri, e poi anche e forse soprattutto femminista, militante radicale di tante battaglie (aborto, divorzio, libertà di ricerca scientifica) e compagna di gran fascino da 37 anni di Marco Pannella - ancora non sa che lui, proprio lui, l’uomo della sua vita, l’anziano leone del Parlamento italiano, l’unico politico che spende tutti i suoi soldi in taxi (non possiede la patente) e sigarette, il geniale provocatore dai lunghi capelli bianchi che a volte racchiude ormai in un codino, il leggendario affabulatore capace di scrivere lettere a Togliatti e di ricevere una carezza da papa Wojtyla, ecco sì, proprio lui, Marco Pannella, ha rilasciato un’intervista a Chi, il settimanale di gossip diretto da Alfonso Signorini, gay dichiarato, per ripercorrere
i suoi primi 80 anni e raccontare di essere certamente «legato a Mirella», ma di aver avuto «anche tre, quattro uomini, che ho amato molto».
L’intervista è stata raccolta dal direttore del Tg5, Clemente Mimun. E ne sono stati anticipati un paio di brevi stralci. «Con Mirella non c’è mai stata alcuna gelosia. Potevamo avere, e avevamo, anche altre storie». E poi: «Non mi sono mai sposato, ma arrivai alle pubblicazioni con Bianca, una ragazza che conobbi a Pavia. Però era troppo innamorata, pendeva dalle mie labbra, non poteva funzionare».
E’ un Pannella privato, inedito, mai sentito. Lui spegne la centesima cicca della giornata, tossisce, ghigna furbo, sorride buono, dice di essere stanco e d’essere appena tornato da Tirana, dove ha incontrato i 22 deputati dell’opposizione e i 180 loro sostenitori ormai giunti al decimo giorno della fame indetto per chiedere un’inchiesta parlamentare ed il riconteggio dei voti delle ultime contestate elezioni politiche. Ma non è di politica che stavolta, per una volta, dobbiamo farlo parlare. «E di cos’altro, allora?». Pannella, su. «Va bene... Allora, con ordine. Primo: io non sapevo che queste mie dichiarazioni sarebbero uscite così presto». No? «No, perché non conosco questo Chi e, di conseguenza, non conosco i suoi tempi di pubblicazione». Secondo? «Prima mi chiama un altro giornalista e mi chiede: hai fatto "coming out"? Ma proprio per niente, gli ho detto, sei un cretino...». E perché? «Ma perché tutti dovrebbero sapere che io sono il più grosso frocio italiano dal 1972, vale a dire da quando decisi di affrontare certi temi, certi problemi...». Pannella: e la Parachini? Nonostante tutto ciò, davvero è stata e resta la donna della sua vita? «Certo... su questo può scrivere che non ci sono dubbi».
Così torniamo da lei, dalla dottoressa Parachini, donna non solo affascinante (molti compagni e compagne persero il cuore, e la testa, per lei) ma anche dotata di ironia. «Il computer ha fatto un po’! capricci però, ecco, adesso ho davanti l’anticipazione dell’intervista e...». Questi tre o quattro uomini che Marco, il suo Marco racconta di aver amato molto? «Mah, le dirò... io non so niente di preciso...». Lei non è a conoscenza di questi amori maschili? «Veramente intendevo dire un’altra cosa». La spieghi meglio. «Sa, io non tengo e non ho mai tenuto la contabilità degli uomini che ha avuto Marco... Non so se siano stati due, tre oppure, boh, dieci. Ma so, con certezza, che ce ne è stato uno... questo sì». Lei lo conosce? «Ma certo!». Prosegua. «È stato un uomo molto importante per me e poi è stato direi fondamentale anche dopo, quando è iniziata la mia storia con Marco». In tre, dev’essere un poco complicato. «Posso dirle che tra me e Marco non c’è mai stata gelosia». Pannella, in effetti, dice che non vi siete mai nascosti niente, a livello sentimentale. «È vero. Ci siamo sempre raccontati tutto. E questo, beh...». Continui, coraggio. «Beh, con il senno del poi, è chiaro che è stata una scelta non comune, con i suoi pro e i suoi contro». I pro. «Non ho mai avuto la sensazione di aver tradito Marco». E i contro? «Bah... alla fine, quando sapevo, quando mi raccontava, è chiaro che soffrivo, che ho sofferto lo stesso».
A questo punto, c’è l’ultima domanda da porre alla dottoressa Parachini. E riguarda un altro stralcio dell’intervista. Quella in cui Pannella riflette sulla mancata paternità: «Con Mirella ci abbiamo riflettuto tanto... ma io non ho mai avuto voglia di avere un figlio. Anche se poi ho un forte dubbio su una ragazza che conobbi tanti anni fa, Gabriella. Chissà se non ci sia un cinquantenne in giro che mi somigli fin troppo...». La Parachini ascolta in silenzio. Sospira. È un sospiro affettuoso e comprensivo. «No, questa storia del figlio segreto non l’ho mai saputa... ma tenga anche conto che Marco, qualche volta, beh, tende ad esagerare».
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