Pannella ci spiega perché a Ferragosto vuole i vescovi in galera

I Radicali invitano Bagnasco a formare un`imprevedibile alleanza estiva per denunciare insieme i peccati delle carceri italiane
Roma. "Le chiediamo di operare affinché anche gli ordinari diocesani si uniscano in quest`incontro con una umanità sofferente che ha estremo bisogno di ascolto". Così, in una lettera indirizzata al presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, il segretario di Radicali italiani, Mario Staderini, e la deputata radicale Rita Bernardini hanno chiesto ai vescovi di partecipare all`iniziativa "Ferragosto in carcere", alla quale hanno già aderito oltre duecento "tra deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri regionali di tutti gli schieramenti politici, garanti per i diritti delle persone private della libertà, ma anche magistrati di sorveglianza, presidenti di tribunali e procuratori generali". L`iniziativa è partita ieri con una serie di visite, tra le quali quella di una delegazione guidata da Marco Pannella al carcere romano di Regina Coeli. "La legge riconosce agli ordinari diocesani la prerogativa di visitare gli istituti penitenziari senza preavviso, per l`esercizio del loro ministero - spiega Pannella al Foglio - ed è importante che quella norma sia conosciuta e usata. Così come accadde nei 1986, quando una nostra delegazione incontrò Papa Wojtyla per presentargli il Manifesto contro l`Olocausto per la fame nel mondo, vorremmo che potesse esserci il riconoscimento di una battaglia comune tra tutti coloro che vogliono combattere le condizioni disumane in cui versano i detenuti italiani". Sorto quarantuno i suicidi avvenuti in carcere dall`inizio dell`anno. Erano stati settantadue nel 2009, ed era già un record assoluto, mentre un altro record è quello del numero delle persone attualmente detenute (68.206), molte delle quali in attesa di giudizio, E mentre Staderini e Bernardini, nella loro lettera ai vescovi, sottolineano "il significato che ebbe dieci anni fa il Giubileo nelle carceri, fortissimamente voluto da Giovanni Paolo II, e le parole che utilizzò nel messaggio inviato allora: `Astenersi da azioni promozionali nei confronti del detenuto significherebbe ridurre la misura detentiva a mera ritorsione sociale, rendendola soltanto odiosa"`, Pannella ricorda la comunanza di intenti che "registriamo per esempio con la Comunità di sant`Egidio su questa vicenda delle carceri, così come è stato nell`azione per la moratoria sulla pena di morte. La tragedia sociale delle carceri è sotto gli occhi di tutti, è impossibile ignorarla o dire `non sapevamo`. Eppure, nonostante questo, va peggiorando di anno in anno, in modo esponenziale. L`arretrato della giustizia italiana cresce come il debito pubblico, si moltiplica". Fuori da ogni massimalismo, dice ancora Pannella, "vorrei che l`attuale situazione carceraria fosse freddamente confrontata a quella dell`infame regime fascista. Non è provocatorio ma semplicemente pragmatico constatare che nel ventennio c`era un ideale di giustizia, malgrado tutto, con costi umani accettabili. Mentre quella che oggi si svolge sotto i nostri occhi è una` storia di mancanze di stato che producono violenze di stato". Mentre Pannella sogna, o almeno "non dispera", di vedere "un giorno piazza San Pietro riempita in nome della solidarietà con chi si trova nelle carceri", il portavoce della Cei, monsignor Domenico Pompili, dice al Foglio che "l`iniziativa che vede i parlamentari italiani visitare le carceri nei giorni di Ferragosto è senz`altro un gesto concreto per dare rilevo a una condizione che oggi presenta particolari urgenze, come dimostra l`alto numero di suicidi che si sono susseguiti dall`inizio dell`anno. Ben venga, quindi, l`iniziativa. La chiesa è vicina ai detenuti tutti i giorni, con i suoi cappellani che assistono chi cerca di ricominciare a vivere e anche con i singoli vescovi, che più volte l`anno visitano i carcerati. La comunità cristiana. infatti, non giudica ma sta accanto a chiunque soffra. La stessa recente visita del Santo Padre al carcere di Sulmona è solo l`ultimo atto, in ordine di tempo, che dimostra su questo tema la sollecitudine della chiesa. La quale annuncia che solo Gesù Cristo dà la vera libertà".
© 2010 Il Foglio. Tutti i diritti riservati
SEGUICI
SU
FACEBOOK
SU