Pannella è ancora il re dei comunicatori

Dalla Rassegna stampa

"Siamo imprevedibili", ha giustamente dichiarato Marco Pannella. Si riferiva all’attività dei radicali in genere, essendo stato sollecitato a uscire allo scoperto per il voto della sua pattuglia (sei deputati, all’evidenza preziosi per l’uno come per l’altro fronte, e tre senatori) di sostegno al governo. La vicenda dell’eventuale appoggio radicale è stata fuor di ogni dubbio gonfiata dalla stampa e agitata ben oltre qualsiasi concreto atto o qualsiasi esplicita dichiarazione, vuoi di Pannella, vuoi dei diretti interessati, ossia i parlamentari. Tuttavia un risultato, e robusto, i radicali l’hanno ottenuto: l’interesse dei mezzi di comunicazione. Dai maggiori quotidiani, giù giù fino alla stampa minore di provincia, si susseguono i servizi che danno per possibile o per impossibile, a volta a volta, il voto favorevole o contrario o l’astensione alla Camera, sottraendo e aggiungendo i sei voti pannelliani secondo l’umore di chi scrive. Quanto allo spazio riservato direttamente ai radicali, l’elenco delle interviste non è né breve né limitato. E si sono pure sprecati gli interventi dei pontieri, ossia alcuni parlamentari della maggioranza impegnati (non si capisce quanto) ad acquisire il voto radicale.
 
 Immaginiamo un attimo che cosa sarebbe successo se i radicali avessero dichiarato di votare contro il governo. Un evento scontato: chi è all’opposizione, per di più eletto nel Pd, per di più iscritto al gruppo democratico, non può che votare contro. Tutto si sarebbe ridotto a un paio di righe in qualche pastone, come un fatto irrilevante. In questo modo, invece, da una settimana Pannella tiene sospeso il mondo politico, ma più ancora quello giornalistico. Ed è così abile da giostrare con le parole, facendo intendere ora questo ora quel comportamento. Dichiarazioni e smentite dei suoi compagni servono ulteriormente ad animare l’attenzione della stampa.
 
 Pannella non ha altro da fare se non continuare in questa tecnica di sospensione, ora tacendo, ora ammiccando, ora parlando da oracolo. Sul piano propagandistico, bisogna fargli tanto di cappello. E questo, quale che sia la decisione che assumerà martedì prossimo (sempre che non l’abbia già assunta da giorni, se non da mesi). Anche perché nel partito "Radicali italiani" Pannella non ha incarichi di vertice, essendo soltanto uno dell’ottantina di componenti il comitato nazionale.

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