Pakistan, è allarme «Noi primo obiettivo»

Dalla Rassegna stampa

E alla fine il Pakistan alzò la voce. Un comunicato ufficiale dei veri padroni del paese, l'esercito spalleggiato dal sinistro Isi, i servizi segreti, minaccia gli Usa. Prima per l'invasione di campo con la quale sono venuti a prendersi, ed ad uccidere, Osama bin Laden in casa loro. Poi per le minacce degli storici nemici e vicini, gli indiani che dicono di essere in grado di ripetere blitz all'americana se il Pakistan dovesse ospitare qualche terrorista accusato del massacro di Mumbai nel 2008.

Il messaggio dei pakistani è chiaro e tragicamente vero. Senza di noi in Afghanistan non avete storia. E, di colpo, pare rovesciarsi il quadro con il Pakistan in angolo a giustificarsi per essere stato tenuto all'oscuro dell'operazione «Geronimo» perché giudicato alleato infido. La comunità internazionale è avvisata: l'alleato infido può far crollare il teatro di ogni possibile accordo di pace in Afghanistan solo ritraendosi. Così l'esercito ha minacciato di «ridurre il livello di cooperazione» sia militare sia di intelligence con gli Usa. Traduzione, vedetevela voi e fateci sapere. Anche il governo ha parlato, per fare eco ai militari: un monito alle smanie dell'India di ulteriori blitz. «Sarebbe una terribile catastrofe» ha detto il sottosegretario agli Esteri Salman Bashir, «Il Paldstan ha adeguate capacità di difesa». Insomma, ogni altra incursione sarebbe ritenuta un atto di guerra. Gli americani, ha detto, ci hanno avvertiti a cose fatte e hanno accecato i nostri radar durante l'azione. Ma tutto questo non sarà più tollerato. Così dal segretario di Stato Clinton arrivano parole più concilianti. « I rapporti sono difficili ma la collaborazione con il popolo pakistano va avanti».

Che il Pakistan abbia in realtà tradito Osama lo pensano in ambienti fondamentalisti. Così l'esercito ed i servizi segreti sarebbero il primo obiettivo nel mirino della vendetta di Al Qaida, addirittura prima degli americani. In realtà la comunità cristiana pachistana, già tribolata, potrebbe essere un obiettivo simbolico. Nel primo venerdì senza Osama - il venerdì è il giorno dedicato alla preghiera - sarà comunque blindato. Sorvegliati speciali i luoghi di culto. Un partito radicale islamico ha proclamato una manifestazione nazionale di protesta contro gli Usa.

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