«Paghiamo tutto da sempre Oltre 30mila euro l'anno»

Dalla Rassegna stampa

«L' Arcidiocesi di Cagliari ha sempre pagato e paga regolarmente tutti gli anni gli importi dovuti per l'Ici e per le altre imposte previste, nessuna esclusa, per tutti gli immobili che hanno finalità commerciali». È categorico don Marcello Lanero, economo della Diocesi. «Per gli immobili paghiamo regolarmente ogni anno ciò che il regolamento comunale stabilisce». In effetti le indicazioni della normativa locale è chiara. L'articolo 15 del regolamento comunale datato gennaio 2010 recita: «L'esenzione dall'Ici, prevista dall'art. 7, comma i, lettera i), del Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n° 504, concernente gli immobili utilizzati da Enti non commerciali, compete a condizione che le dette unità immobiliari oltre che utilizzate, siano anche possedute dall'Ente non commerciale a titolo di proprietà o altro diritto previsto dall'art. 3 del Decreto Legislativo 30 dicembre 1992 n.504».

«Nel testo - riprende ancora don Marcello - si parla di Enti non commerciali e non si fa riferimento alla Chiesa, come qualcuno sta continuando a dire. Per cui noi paghiamo ciò cheè dovuto senza alcuna scappatoia o omissione. Ci sembrano davvero pretestuose le polemiche innescate da chi non conosce la normativa o fa finta di non averne cognizione».

Tra le strutture di maggior rilevanza di proprietà della Diocesi di Cagliari l'ampio seminario Arcivescovile con gli spazi verdi attorno. L'edificio, dopo i lavori di ristrutturazione terminati qualche anno fa, ospita tutti gli uffici della Curia, il Seminario vero e proprio con liceali e teologi, la casa del clero e il neo nato college «Sant'Efisio» per studenti universitari fuori sede. «A proposito di quest'ultimo è bene chiarire - riprende don Lanero che stiamo procedendo a riperimetrare tutti gli spazi, come pure si procederà al nuovo accatastamento per distinguere ciò che è comune tra le diverse realtà presenti e il college, in modo da definire gli spazi soggetti alle imposte comunali come Tarsu e anche Ici, proprio come impone la legislazione. Noi vogliamo pagare ciò che è previsto per legge. Un'operazione, quest'ultima, che avrà dei costi e che la Diocesi sostiene per definire in maniera esatta quali debbano essere gli importi da versare. Quindi nessuna evasione o altre omissioni di cui si parla da settimane senza alcuna prova».

Il resto è polemica pretestuosa frutto di un avversione alla Chiesa come istituzione e che nulla a che fare con la realtà dei fatti. Chi parla di privilegi mente: le migliaia di euro che ogni anno la Diocesi di Cagliari versa nelle casse comunali per le imposte ne sono una chiara dimostrazione. La maggior parte dell'Ici pagata al Comune è dovuta per una ventina di appartamenti in città che portano il totale annuo versato complessivamente per tutti gli immobili a oltre 30mila euro. Il resto è spazzatura mediatici che alimenta sterili polemiche, ed è questa le vera vergogna dell'Ici, non quella sbandierata da prezzolati mentitori.

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