P3, Formigoni in procura «Sono solo un testimone»

Dalla Rassegna stampa
«Sono stato audito in qualità di testimone. Ma non dico nulla: non intendo rompere il segreto istruttorio». Ci tiene a mantenere il basso profilo il governatore della Lombardia Roberto Formigoni. Dopo dopo essere stato sentito per due ore e mezzo dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto Rodolfo Sabelli della procura di Roma - che indagano sulla inchiesta P3 - si è chiuso a riccio. I magistrati vogliono verificare se il gruppo di Carboni chiese al presidente della Corte d'Appello di Milano Alfonso Marra - come scrissero i Carabinieri - «di porre in essere un intervento nell'ambito della nota vicenda dell'esclusione della lista riconducibile al governatore dalle elezioni regionali lombarde del 2010». E soprattutto chiarire se questo intervento fosse autonomo o su mandato di Formigoni. Agli atti dell'inchiesta, oltre ad una serie di intercettazioni che provano l'attivismo del gruppo di Carboni c'è anche una telefonata dell'11 marzo nella quale Formigoni parla con Arcangelo Martino, ex assessore del comune di Napoli usando - secondo quanto scrissero i carabinieri - un «linguaggio allusivo». A questa fa seguito una telefonata del 23 marzo nella quale Formigoni riferisce a Martino di «una telefonata da colui che si era impegnato a camminare velocemente, e che non camminerà per niente perché così lo ha consigliato Arci». Secondo gli investigatori ci sarebbe il sospetto che Formigoni si riferisse al Guardasigilli Alfano e che “Arci” fosse il capo degli ispettori ministeriali Arcibaldo Miller. Ieri sono stati sentiti anche, sempre come persone informate sui fatti, due stretti collaboratori del Governatore: Paolo Alli e Mauro Villa detto Willy. Al centro del loro interrogatorio una telefonata di Formigoni a Martino dopo la quale l'ex assessore sentì Lombardi, che a sua volta telefonò al presidente della Corte d'appello di Milano, Alfonso Marra. E l'incrocio tra le deposizioni sarà decisivo per la posizione di Formigoni che, si osserva in Procura «è al vaglio dei pm». Se anche non ci saranno profili penali, l'opposizione non vuol lasciar cadere la possibilità di mettere in difficoltà Formigoni e ha presentato un'interrogazione sottoscritta da 21 parlamentari del Pd e 9 radicali con la quale chiedono conto al Governo del comportamento tenuto sulla vicenda e definiscono «grave il fatto che organi di vertice di pubbliche istituzioni al fine di vincere una causa, si affidino a manovre e contatti informali di vario genere» e «che organi istituzionali facciano pressioni per ottenere ispezioni contro magistrati che abbiano emesso giudizi a loro non favorevoli».

 

© 2010 Giorno/Resto/Nazione. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK