Ostia è supermunicipio, decide su spiagge e verde

Ostia diventa un «supermunicipio». Dopo due referendum falliti per il divorzio da Roma, un primo abbozzo di regolamento speciale tentato da Marco Pannella (era il 1992, Tangentopoli infuriava e il leader radicale per 100 giorni fu presidente del parlamentino del litorale decimato dagli arresti) adesso è il sindaco Alemanno ad approvare il regolamento che trasforma il XIII in una specie di comune. Con poteri decisionali che vanno dall'urbanistica alla gestione delle spiagge, passando per il verde e i lavori pubblici. Una vera e propria rivoluzione amministrativa che secondo il primo cittadino farà da «apripista a quel che succederà quando, al via la riforma su Roma Capitale, i municipi scenderanno a 15 e l'utile esperienza del litorale sarà riversata sul resto della città». Deve ancora albeggiare quando, alle 3 e 13 di ieri, l'aula Giulio Cesare approva la delibera 178/2009 al termine di una maratona durata ore. «Regista» della votazione - ma anche estensore materiale di gran parte del testo sul decentramento - è il presidente del XIII Municipio Giacomo Vizzani (nella vita fa il commercialista ed è stato consulente governativo del risanamento della Parmalat) che controlla riga per riga la mole dei 1200 emendamenti presentati al regolamento. Quando gli assonnati consiglieri, sia di maggioranza che opposizione, non sanno che votare - c'è chi ha infilato persino delle «richieste di permessi per attività cinematografiche e televisive» - guardano lui che alza il pollice per dare l'ok. Altrimenti lo abbassa e l'emendamento non passa. Quel che il consiglio comunale alla fine ha approvato - con 25 voti a favore e 9 contro - è un testo che, spiega Alemanno «consente al XIII di gestire integralmente la politica di prossimità, la vita quotidiana dei cittadini, delle famiglie, di commercianti e imprenditori». Il grosso del decentramento passerà attraverso una «commissione bilaterale» composta da consiglieri comunali e del municipio. Qui saranno lavorate le proposte riversate poi in giunta. «Prima su questi temi il municipio si limitava a fornire un parere non vincolante - chiarisce Vizzani -. Oggi partecipa alle scelte strategiche e anzi le propone. È un fatto epocale». C'è anche «un embrione di federalismo fiscale», vale a dire che se il municipio sarà capace di ottenere maggiori entrate tributarie, l'anno successivo otterrà maggiori risorse. Che saranno in ogni caso assicurate dalla possibilità di stilare un bilancio di previsione e di accedere a finanziamenti diretti. Trasferite, infine, le competenze sulle spiagge. Sarà il XIII a rilasciare le concessioni balneari e soprattutto a «modificare ed attuare» il piano di utilizzo degli arenili, una specie di «magna charta» riguardante il mare.
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