Ospedali da chiudere, scontro in Regione

Dalla Rassegna stampa

È scontro in Regione sul Piano di riordino della rete ospedaliera: «Renata Polverini taglierà 3.068 posti letto chiudendo 17 ospedali», attacca il centrosinistra. Ma la commissaria governatrice, smentisce: «Quei dati non sono veri». E annuncia: «Presenterò una denuncia». Per l'opposizione in Regione sarebbero segnati da lacrime e san gue i numeri finali del Piano di riordino della rete ospedaliera che la commissaria-governatrice Renata Polverini consegnerà domani ai ministeri dell'Economia e della Salute che vigilano sull'efficacia delle misure per il rientro dal deficit della sanità regionale. Dal Pd all'Idv, da Sel ai Verdi, ai Radicali, il dito è puntato contro i «tagli lineari adottati senza sentire i consiglieri né le parti sociali» che, sempre domani, con Cgil, Cisl, Uil, protesteranno sotto la sede della giunta.
Ma Polverini replica: «Il capogruppo del Pd, Esterino Montino, fa terrorismo psicologico: stiamo lavorando per fare quanto loro non sono stati capaci o non hanno voluto in cinque anni». Quindi, annuncia: «Se, come ha dichiarato Montino, quei dati falsi provenissero dagli uffici regionali, presenterò una denuncia per scoprire chi li ha forniti». Ma il centrosinistra insiste, indicando gli ospedali che dovrebbero essere chiusi (alcuni di questi, però, non ricoverano più pazienti da tempo): quelli di Bracciano, Monterotondo, Subiaco, Rocca Priora, Acquapendente, Montefiascone, Ronciglione, Amatrice, Ceccano, Arpino, Ceprano, Anagni, Ferentino, Itri, Pontecorvo, Acquino e il Nuova Regina Margherita. Gli ospedali di Magliano, Sezze e Gaeta resterebbero nel limbo dell'incertezza (della maggioranza o dell'opposizione?). A giudicare dai numeri, le tabelle diffuse dall'opposizione richiamano la bozza di un decreto del luglio del 2009, mai presentato. Tant'è, per Montino, «il nuovo Piano farebbe risparmiare 30 milioni, un'inezia di fronte al deficit di 1,4 miliardi.
Quasi la stessa cifra regalata al rettore della Sapienza, Luigi Frati, con il riconoscimento di parte della copertura finanziaria per il personale sanitario dell'ateneo» . «Con l'artificio delle quattro aree sanitarie», argomenta, «si colpiscono i Comuni minori e non si interviene su Roma che ha quadranti, come quello a nord, dove il rapporto tra posti letto e residenti supera di 3 punti lo standard di 3,3 indicato dal Patto perla Salute». Per il radicale Giuseppe Rossodivita, «è assurdo regalare altri 22 posti al Campus Biomedico». «Con quale criterio», rincara Fabio Nobile (Federazione della Sinistra), «si aggiungono letti a questo centro privato mentre si chiudono gli ospedali pubblici?». «Chi si ammala», per il presidente regionale dei Verdi, Nando Bonessio, «dovrà pagare di più». E Luigi Nieri (Sel), avverte: «Senza rinnovo dei contratti ai precari, altri ospedali chiuderanno di fatto, in modo strisciante». «Si convochi il Consiglio regionale», indica Vincenzo Maruccio (Idv), «non si riunisce da mesi».

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