Orfeo verso il Tg1, Tobagi e Colombo diranno sì? E la Bbc ironizza sulla Rai

Dalla Rassegna stampa

Tra Marcello Sorgi e Monica Maggioni il terzo gode. Il terzo è Mario Orfeo, 46 anni, direttore del Messaggero ed ex direttore del Tg2, che domani il direttore generale Luigi Gubitosi proporrà al cda per la direzione del Tg1. Non è detto che tutto il cda converga sul suo nome. C’è chi dice, per esempio, che i candidati indipendenti in quota centrosinistra, Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi, potrebbero astenersi visto che il nome più gradito sarebbe stato un altro, quello dell’editorialista della Stampa ed ex direttore del Tg1, apprezzato da Monti e ben visto anche da Antonio Pilati e Luisa Todini ma sul quale ha posto un veto il segretario del Pdl Angelino Alfano (che avrebbe voluto Monica Maggioni per il primo telegiornale del paese). «Se volete, posso mandarvi le cassette del Tg2 a proposito di Orfeo» ha replicato ieri Gubitosi in Vigilanza alle obiezioni del centrodestra sulla scelta di un esterno. «La Rai è piena di grandi professionalità, posso dire che nell’azienda in più aree ci sono i migliori in assoluto. Però nessun gruppo al mondo è autoreferenziale al punto da non poter aprire a esterni, forse il solo governo nordcoreano » ha spiegato il dg che infatti ha scelto tutte risorse interne per le altre nomine che andranno al consiglio di domani. Per la direzione di Raiuno è stato proposto Giancarlo Leone, uomo-azienda di grande esperienza, per quella di Raidue Angelo Teodoli, esperto di palinsesti ma non di prodotto, per Raitre Andrea Vianello, brillante conduttore di Agorà di area Pd.
Tutti i nuovi incarichi (fatto irrituale in Rai) scatterebbero comunque dal primo gennaio, non prima di avere collocato in azienda i sostituti, Mauro Mazza (direzione Raicinema), Pasquale D’Alessandro (verso un canale tematico) e Antonio Di Bella (destinato a tornare a fare il corrispondente del telegiornale che dirigeva).
Naturalmente l’eventuale clamorosa astensione di Colombo e Tobagi farebbe discutere perché suonerebbe come una conferma dell’influenza dei partiti anche sulla “nuova Rai”.
Orfeo è considerato un giornalista esperto ma gradito sia ai centristi di Casini che ai giovani turchi della segreteria del Pd. Il suo nome si aggiungerebbe a quello di targa Udc di Marcello Masi direttore del Tg2. Nulla di fatto per la direzione di Rai news, dove Corradino Mineo resta al suo posto in attesa che l’azienda rilanci la mission del canale.
L’ondata di nomine sblocca comunque un impasse che durava da troppo tempo, soprattutto in rapporto alle attese che la Rai dei professori aveva destinato nell’opinione pubblica. Ieri in Vigilanza la presidente Tarantola ha tranquillizzato le forze politiche. «Non c’è nessuna intenzione di ridurre i poteri del consiglio. La revisione del regolamento nasce dall’esigenza di adeguare la Rai al nuovo diritto societario».
Precisazione che arriva nel giorno in cui da Oltremanica la Rai viene presa come esempio di cattiva televisione da Lor Patten, presidente del trust che governa la Bbc travolta dalle polemiche. «Tutti quelli che stroncano la Bbc dovrebbero essere obbligati a vedere la tv italiana, francese e americana per una settimana. Se volete la tv italiana con il “bunga, bunga”, e con il primo ministro che decide chi debba guidarla allora accomodatevi».

 

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