Ora il Giappone teme la pioggia radioattiva

Dalla Rassegna stampa

Il governo giapponese continua a dire che il livello delle radiazioni non è pericoloso per la salute umana. Ma, come in una terribile partita di domino, aumenta il numero dei guasti nelle centrali atomiche del Paese. E ora si teme la pioggia radioattiva. Ieri mattina fonti ufficiali avevano detto che i reattori danneggiati nell'impianto di Fukushima, dove hanno avuto problemi entrambe le centrali, erano vicini addirittura alla fusione nucleare. Un'ipotesi sulla quale nemmeno un'ora dopo ha fatto marcia indietro il capo di gabinetto del governo giapponese, Yukio Edano. Ma il brusco cambio di rotta ha creato qualche scetticismo sulla completa trasparenza delle informazioni trasmesse alla popolazione.
 
Nel corso della giornata sono stati segnalati problemi ad altri due impianti, Tokay e Onagawa, sempre vicini alla zona dell'epicentro, dove il livello di radioattività è 400 volte superiore alla norma. Anche in questi due impianti le «anomalie», come le definiscono i portavoce ufficiali, sarebbero legate all'impianto di raffreddamento. Per abbassare la temperatura sarà utilizzata l'acqua del mare. Ma se non dovesse bastare si dovrà liberare nell'aria una parte di gas radioattivi, come già fatto a Fukushima. In serata, sarebbe rientrata l'emergenza a Tokay.
 
L'allarme nucleare, però, non è l'unica maledizione in questo angolo di Terra che si è rivoltato contro l'uomo. Fino alla fine di aprile la luce ci sarà a singhiozzo a causa di una serie di black out programmati perché, dopo gli incidenti, il Giappone non copre più la sua domanda di energia.
 
Ieri c'è stata una scossa di assestamento del 6 grado, superiore a quella che due anni fa ha distrutto L'Aquila. E la Japan Metereological Agency, dopo aver rivisto la magnitudo del terremoto di venerdì, portandola da 8,9 a 9 della scala Richter, considera «probabile» un nuovo terremoto di magnitudo 7 nella regione situata tra Sendai e Tokyo. La probabilità sarebbe del 70% nei prossimi 3 giorni e scenderebbe al 50% in quelli successivi. Sulla base dei dati storici, l'area dell'epicentro dovrebbe cadere ancora in mare, con un nuovo rischio tsunami.
I venti stanno trascinando le nubi verso Est, nell'Oceano Pacifico, ma per stasera su grande parte del Giappone dovrebbe arrivare la pioggia, che potrebbe portare polvere radioattiva a terra e diffondere le radiazioni in tutto il Paese. Per questo gli esperti consigliano di uscire il meno possibile, di coprirsi la bocca con una mascherina e di non mangiare cibi freschi come latte e verdure. Tutti a Tokyo sono davanti alla televisione dove le trasmissioni possono essere interrotte da un momento all'altro per dare l'allarme terremoto e tsunami, anche se solo pochissimi secondi prima, ma in tempo per chiudere il gas, come dice il protocollo delle emergenze.
 
Nel Sud del Paese ci si è messo anche un vulcano, il Shinmoedake, che ha ripreso a eruttare cenere e rocce. Una situazione capace di mettere in ginocchio anche un popolo fiero e paziente come quello giapponese. Il bilancio ufficiale di morti e dispersi, secondo la polizia nazionale, ha superato quota tremila. Ma l'esperienza insegna che crescerà ancora e di parecchio.

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