Operazione trasparenza, un bluff

Gentili ministri Stefania Prestigiacomo e Renato Brunetta. Nel maggio 2008, Brunetta varò un’apprezzabile iniziativa: “L’operazione trasparenza”. Il 24 maggio, nel presentarla, il ministro pronunciò parole chiare, affermando che «la pubblica amministrazione deve essere trasparente come una società quotata, che risponde agli azionisti ». Il ministro aggiunse anche che gli azionisti «sono i cittadini». Con queste premesse, tocca segnalare a entrambi che sul sito del ministero dell’Ambiente non sono consultabili importanti documenti inerenti ai Siti di bonifica di interesse nazionale (Sin). Ne ho personalmente fatto esperienza, avendo presentato, il 26 novembre 2009, una richiesta per acquisire i verbali delle Conferenze di servizio decisorie, sul Sin della Val Basento. Dopo circa un’ora al telefono, dagli uffici di via Cristoforo Colombo mi hanno invitato a recarmi al ministero. Gli ho chiesto - essendo residente in provincia di Potenza - se potevo riceverli a mezzo posta elettronica, ma mi hanno risposto: «Non è possibile». L’unico modo è recarsi a Roma presso il ministero. Signori ministri, trasparenza per noi Radicali significa anche, o forse soprattutto, facilità di accesso a dati e documenti prodotti dalla pubblica amministrazione. Soprattutto quando riguardano situazioni di inquinamento ambientale che mettono a repentaglio la salute dei cittadini «azionisti». Proviamo a immaginare che un «azionista » di Palermo o Cagliari abbia la necessità di consultare questi documenti. È giusto chiedergli di mettersi in viaggio per Roma?
Maurizio Bolognetti,
segretario Radicali lucani e componente della direzione nazionale
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